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view post Posted: 30/5/2017, 22:28 Ufologiamarche intervista Leonardo Dragoni sul tema crop circles - News
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In occasione dell'uscita del suo nuovo libro "Cerchi nel grano. Tesi e confutazione di un fenomeno discutibile", abbiamo proposto a Leonardo Dragoni una serie di brevi domande sul tema dei cerchi nel grano (o crop circles), figure geometriche che dagli anni novanta ad oggi appaiono ogni anno in diverse parti del mondo e che sono oggetto di un lungo e controverso dibattito da parte di ricercatori e non sull'origine misteriosa di questo fenomeno.
Abbiamo già intervistato Leonardo nel 2011 (link all'intervista completa) in occasione dell'uscita della prima edizione del suo libro "La Verità sui Cerchi nel Grano, Tesi e confutazioni di un fenomeno discutibile", ediz. Alvorada e già allora, come oggi, ci teniamo ad esprimere tutto il nostro consenso ed appoggio al lavoro svolto in quanto crediamo che sia giusto e necessario porre l'attenzione ad alcuni dettagli che normalmente si tralasciano quando si è in presenza di un cerchio nel grano e soprattutto quando si leggono notizie ed affermazioni riguardanti il fenomeno senza però andare a fondo della fonte che molto spesso risulta controversa e non supportata da prove a sostegno. Il libro cerca di fornire una visione più chiara di tutti gli aspetti che ruotano dietro questo vasto e intricato fenomeno dei crop circles, dove ognuno è libero comunque di farsi la propria opinione in merito.


Segue ora l'intervista (disponibile anche in formato pdf: clicca qui)

Bentrovato Leonardo, sono passati circa 6 anni dalla prima edizione del tuo libro "La verità sui Cerchi nel Grano" e dalla nostra prima intervista su questo fenomeno affascinante e controverso che è quello dei cerchi nel grano (o crop circles in inglese).
Cosa è cambiato dal 2011 ad oggi? Quali sono le ultime novità in tema?

È cambiato che siamo sei anni più vecchi, caro Michele. Per il resto non mi pare sia cambiato granché. Direi che si è confermato e rafforzato quanto già era emerso negli anni addietro, senza grandi sconvolgimenti né novità epocali. Anzi mi sembra che il fenomeno sia in flessione.


Statistiche alla mano ho notato che negli ultimi anni, sia a livello internazionale ma soprattutto in quello nazionale, il numero dei cerchi nel grano è fortemente diminuito. In Italia per esempio (apprendo dal tuo sito web: www.cropfiles.it) si è passati da 13 formazioni rilevate negli anni 2011/2012 per poi scendere drasticamente fino a soli 2 crop circles registrati lo scorso anno.
Quali sono secondo te le cause di questa discesa esponenziale nel numero di apparizioni in tutto il mondo?


Esatto.
Stando all’ultimo quadriennio a me risulta che nel 2013 ci sono stati poco meno di cento casi (dieci in Italia), nel 2014 poco più di cento casi (ma solo cinque in Italia), nel 2015 circa ottantacinque casi (e ancora cinque in Italia) e nell’ultima stagione (2016) meno di settanta casi (e solo due in Italia). C’è un innegabile ridimensionamento, almeno dal punto di vista meramente quantitativo/numerico. Bisognerebbe però capire se invece ci sia un incremento qualitativo (che nel lungo periodo appare evidente), e se – come sospetto – in alcuni paesi possa esserci una controtendenza, cioè un incremento anche quantitativo. L’Italia è stata tra i primi paesi Europei a conoscere e sviluppare questo fenomeno. Il boom da noi c’è stato nei primi anni del Duemila ed è durato fintanto che c’è stato un dibattito e un’esposizione mediatica consistenti. È possibile che in altri paesi il fenomeno sia stato scoperto (mediaticamente) più tardi, e quindi l’intero processo sia ritardato, e magari mentre da noi il fenomeno si sta lentamente spegnendo lì al contrario stia vivendo la più prolifica delle primavere.
Comunque la tendenza generale è al ridimensionamento. C’è una evidente flessione. Se ricordo bene già sei anni fa dissi che avevo la sensazione che il fenomeno era entrato nella sua fase discendente, e oggi temo di essere stato buon profeta.
Le cause? Credo che anno dopo anno aumenti la consapevolezza attorno alla reale natura e origine di questo fenomeno, che ha ben poco di esotico e misterioso, men che mai di ufologico. Venendo gradualmente meno l’alone di mistero, si dirada la nube di mistificazioni che circonda i crop circles, i quali si mostrano sempre più per quello che realmente sono: opere d’arte, in particolare di una forma specifica di arte chiamata land-art. Affascinante, certo, ma non quanto il sospetto – o anche solo l’illusione – che possa trattarsi di una forma di comunicazione aliena. Una volta che l’illusione cessa, l’interesse inevitabilmente scema.


E' di qualche mese fà la dichiarazione del dott. Horace Drew, dottorato di ricerca in chimica presso il California Institute of Technology, il quale afferma che dietro i crop circles si nasconde un preciso e profondo messaggio per l'umanità e che sia possibile distinguere i cerchi autentici da quelli falsi creati da burloni.
In base alla posizione espressa nel tuo libro la tua opinione in merito a tali dichiarazioni sembra essere scontata, ma la domanda che ti vorrei fare invece è la seguente: se io mi trovassi di fronte ad un crop circle e vorrei addentrarmi nel mistero cercando di capirne la sua origine, esiste un vero metodo scientifico riconosciuto, o comunque un protocollo da seguire per distinguere la natura autentica di un cerchio nel grano? Quali sono gli elementi da ricercare per escludere che si tratti di un falso?


Ti risponderò con una domanda: quali prove porta il dott. Drew a sostegno della sua teoria? Nessuna. A dire il vero non la definirei neppure una “teoria” (che presupporrebbe la previsione di qualcosa in base a formulazioni logiche, coerenti, e basate su indagini empiriche) ma piuttosto un’ipotesi bislacca, francamente campata in aria, perché si regge esclusivamente su gratuite dichiarazioni di fede.
La distinzione tra cerchi “autentici/genuini” e “falsi/hoax” è preconcetta e fuorviante, poiché presuppone già che esistano dei cerchi creati dall’uomo (che sono falsi) e altri creati da misteriose intelligenze aliene (autentici). Non è così. Non posso qui elencare e discutere tutte le presunte “anomalie” secondo le quali sarebbe possibile distinguere tra un cerchio genuino e uno falso. Molte pagine del mio libro sono dedicate proprio a questo, a smontare questo assunto. Mi limito qui a ricordare che ci sono stati in passato moltissimi cerchi realizzati da circlemakers (artisti, letteralmente creatori dei cerchi) che sono stati esaminati da “esperti” mondiali di cerchi nel grano, e da costoro dichiarati indubitabilmente autentici, alieni. Famosa rimane l’affermazione di Pat Delgado nel 1991 (“Questa non può in nessun modo essere una bufala. È il miglior momento della mia ricerca”. – Cfr. Graham Brough, Men who conned the world, in “Today”, 9 Settembre 1991, pp. 1-2; 11-12.), ma di casi analoghi ce ne sono tantissimi. Ti posso assicurare che no, non esiste alcun protocollo o analisi o esame per stabilire la natura di un cerchio nel grano, perché i crop circles sono tutti veri (stano lì, indiscutibilmente) e sono tutti falsi (realizzati dall’uomo).


I crop circles sono a tutti gli effetti una forma di Land Art e come tale, specialmente negli ultimi anni, si constata un aumento di figure nei campi a scopo pubblicitario commissionate da aziende famose che vanno dal settore alimentare fino a quello automobilistico.
E' questo il futuro del fenomeno dei crop circles?


In realtà sono molti anni che esiste una componente commerciale e pubblicitaria legata a questo fenomeno. Su un tema analogo scrissi tempo fa un breve articolo intitolato “Cerchi nel grano e business, quale legame?” (www.cropfiles.it/articoli/cropbusiness.html). Forse i precursori furono i Led Zeppelin, quando nel 1990 fecero uscire la raccolta “Remasters” con impresso sulla copertina il crop circle apparso nel Luglio di quell’anno presso Alton Barnes, adombrato dal passaggio di un dirigibile Zeppelin.
L’ultimo in ordine di tempo è stato il cerchio nel grano in Val d’Arbia, provincia di Siena, che pubblicizza l’avvento di un nuovo biscotto del Mulino Bianco, la cui pubblicità sta andando in onda proprio questi giorni in televisione.
Non so dirti se sia questo il futuro dei crop circles, ma se dovessi scommettere un euro direi di no. Questo mi sembra piuttosto un aspetto collaterale e residuo, che vive a margine del fenomeno stesso. Se il fenomeno morisse, anche il potere commerciale di questa forma di pubblicità credo che ne risentirebbe in negativo.


L'immagine del crop circle presente nella copertina del tuo libro parla chiaro, il fenomeno dei cerchi nel grano nella regione Marche ha lasciato il segno. Il caso ha voluto che proprio il 2011, anno di uscita della prima edizione del tuo libro, sia stato l'ultimo che ha registrato dei cerchi nel grano nelle Marche, almeno fino ad oggi.
Pensi che questo periodo di "crisi" in questa regione e in Italia sia passeggero oppure il fenomeno si stà avviando inesorabilmente verso la sua conclusione?


Si in Italia abbiamo eccellenti circlemakers, e credo si possa dire che Montegranaro nelle Marche è stata (prima di Poirino in Piemonte) la capitale dei cerchi nel grano. Ho però la sensazione che i fasti di un tempo non torneranno, e che il fenomeno si stia inesorabilmente consumando, a causa di una decrescita dell’interesse dovuta soprattutto a un aumento di consapevolezza da parte del pubblico, dei media e degli stessi addetti ai lavori.


Pensando al futuro, quali saranno i tuoi prossimi progetti su questo tema?

Nell’immediato non ho progetti che riguardano i cerchi nel grano. Sto scrivendo dei volumi sulla storia dei crop circles, e sono arrivato dalle origini agli anni Novanta. Magari in futuro potrò completare questo lavoro sugli anni più recenti, forse.
Tuttavia ho la sensazione che da parte del grande pubblico ci sia ben poco interesse a conoscere approfonditamente questa tematica, e che gli stereotipi e i luoghi comuni attorno a questo fenomeno tendono a riciclarsi invariati negli anni, incuranti del fatto che il dibattito specialistico e internazionale abbia abbondantemente e definitivamente sciolto quei nodi che pure vengono ripresentati ogni volta. Tieni conto che sui crop circles si sapeva sostanzialmente tutto già nei primissimi anni Novanta. Quello che è accaduto negli ultimi venticinque anni è sostanzialmente un continuo remake dello stesso film. Questo per un ricercatore serio è un po’ frustrante. Quando oggi vedo la foto di un palese allettamento naturale (grano schiacciato da vento e pioggia) e leggo sul quotidiano di turno che sono stati allertati gli esperti ufologi per esaminare l’area… all’inizio mi faceva ridere, adesso un po’ mi deprime.


Qual'è il cerchio nel grano che nella storia del fenomeno ti ha colpito più di tutti? E perchè?

Di crop circles bellissimi da vedere, e tecnicamente complessi da realizzare ce ne sono tanti, non saprei sceglierne uno. Dal punto di vista personale ed emotivo, per il significato che ha avuto per me, il cerchio nel grano più importante è stato proprio quello di Montegranaro del 2005 (http://www.cropfiles.it/cropcircles-2005/M...giugno2005.html), che posso dire di aver scoperto io, e che poi sarebbe diventato un caso internazionale nonché la copertina del mio libro.


Chiudiamo questa intervista con una domanda fatidica: si riuscirà mai, secondo te, a svelare definitivamente il mistero che si cela dietro i cerchi nel grano, oppure ci sarà sempre "qualcosa" o "qualcuno" che non permetterà di far cadere l'ago della bilancia da un lato piuttosto che dall'altro?

Caro Michele, a mio avviso il mistero è già definitivamente svelato, al di la di ogni ragionevole dubbio. Credo che chiunque abbia studiato a fondo la questione, senza paraocchi e con onestà intellettuale, non può che essere giunto alle mie stesse conclusioni.
Sono convinto che i cosiddetti believers (coloro che credono alla natura esotica o aliena dei pittogrammi) siano divisibili in due grandi categorie: quelli poco e/o male informati, che quindi cambierebbero idea se approfondissero davvero la questione con spirito critico; e quelli assoluti, che invece vogliono credere, lo desiderano al di al della ragione e dell’evidenza. Come coloro che credono che Gesù sia davvero nato da una vergine. Saresti capace tu di convincerli che è impossibile?


Grazie Leonardo per la tua disponibilità, è stato un vero piacere.

Grazie a te Michele, e a tuoi lettori, il piacere è stato mio.

_______________

Potete scaricare questa intervista in formato pdf al seguente link:
http://www.ufologiamarche.altervista.org/r...ragoni_2017.pdf

Per maggiori informazioni sul libro potete visitare il seguente link:
https://www.amazon.it/Cerchi-grano-confuta...e/dp/8892651161

Inoltre vi proponiamo il link ad un interessante intervista ai maggiori ricercatori internazionali in tema di crop circles svolta da Leonardo Dragoni con la nostra collaborazione (in inglese): www.cropfiles.it/interviste/The_Interview.pdf

Infine vi suggeriamo di visionare l'indagine statistica sui crop circles italiani riguardante il quadriennio 2003-2006 svolta con la nostra collaborazione:
www.cropfiles.it/articoli/cropstatic.pdf
view post Posted: 7/9/2014, 00:11 Convegno: 11° Convegno Ufologico delle Marche - Conferenze e Appuntamenti


Si terrà domenica 21 settembre 2014 a Chiaravalle (AN) l'11° Convegno Ufologico delle Marche organizzato da Mirco Brunelli del CUN (Centro Ufologico Nazionale). Il convegno, dal titolo "L'aviazione di altri pianeti opera tra noi...", vedrà l'intervento di Massimo Angelucci (coordinatore scientifico del CUN) e di Pablo Ayo (scrittore, giornalista e ricercatore).

DATA: domenica, 21 settembre 2014
LUOGO: Chiaravalle (AN), via Fratelli Cervi, 1 - Sala convegni Croce Gialla
ORARIO: dalle 15:30 alle 19:30
INGRESSO: 2€
view post Posted: 7/9/2014, 00:06 Convegno: La giustizia di Dio nella Bibbia - Montegranaro - Conferenze e Appuntamenti


L’Associazione Culturale Giordano Bruno presenta il convegno “La Giustizia di Dio nella Bibbia - La seconda venuta di Gesù Cristo e il giudizio finale” che si terrà domenica 7 settembre a Montegranaro (FM) presso l’Hotel Horizon, Sp. Veregrense Loc. Villa Luciani a partire dalle ore 15,30.

L’incontro affronterà, con l’aiuto di esperti, diversi aspetti anche tramite la visione di documenti fotografici e filmati, di oggetti volanti non identificati che solcano i nostri cieli, noti come UFO. E poi ancora si cercherà di dare risposta al mistero dei cerchi nel grano, il linguaggio di simboli che da anni appaiono in più parti del globo, ultimissimi i pittogrammi sorti nell’agosto di quest’anno in Inghilterra. Ed infine la connessione che potrebbe esserci tra questi segni e la figura di Gesù Cristo, tramite il racconto dell'esperienza di Giorgio Bongiovanni, stigmatizzato da 25 anni.
La sua è una storia che ha inizio in Portogallo, precisamente a Fatima, il 2 settembre del 1989 quando in una visione vede una donna, che lui riconosce nella Vergine Maria, ai piedi della stessa quercia dove nel 1917 apparse ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco per consegnare loro i suoi più accorati messaggi di consolazione e di ammonimento per l'umanità. Ed è in quel giorno che Bongiovanni riceve le stigmate sul palmo delle mani (negli anni a seguire le riceverà ai piedi, al costato ed anche alla fronte).
Ma i messaggi ricevuti da Bongiovanni si susseguono anche successivamente e vanno a toccare vari aspetti: la reincarnazione, la vita nell’universo, la legge evolutiva di causa-effetto, le scienza dello spirito, i richiami contro le guerre e le crudeltà inflitte ai più poveri ed innocenti. Non ultimo tema che verrà toccato sarà il Terzo Segreto di Fatima e le nuove rivelazioni scaturite dai diari della veggente suor Lucia, pubblicati di recente.

Conferenza spirituale dello stigmatizzato Giorgio Bongiovanni.
Con Pier Giorgio Caria ricercatore documentarista e Flavio Ciucani storico

Fonte: www.facebook.com/eventipiergiorgiocaria
view post Posted: 28/5/2014, 22:11 S.Elpidio: leggende e misteri, ripartono gli appuntamenti di "Incontri in Contrada" - Conferenze e Appuntamenti

S.Elpidio: leggende e misteri, ripartono gli appuntamenti di "Incontri in Contrada"

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Una nuova ondata di eventi sta per prendere il via a Sant'Elpidio a Mare: tra le tante iniziative in programma messe a punto dall'Assessorato alla Cultura e al Turismo, un’attenzione particolare merita la nuova edizione di “Incontri in Contrada”, il ciclo di incontri culturali presso le Contrade storiche cittadine, che quest’anno ospiteranno la rassegna Explorer ideata in collaborazione con Sydonia Production e l’Associazione Explorer per approfondire misteri irrisolti e casi apparentemente inspiegabili.

A guidare il pubblico nei quattro incontri previsti sarà Pier Giorgio Caria, ricercatore su tematiche di frontiera, tra cui ufologia e cerchi nel grano, nonché autore di vari documentari, premiati sia in Italia che negli Stati Uniti.

Il primo appuntamento non poteva che essere dedicato ad uno degli argomenti più interessanti e coinvolgenti: venerdì 29 maggio, presso la sede della Magnifica Contrada Santa Maria, infatti, si parlerà di “Ufo: la realtà storica”.

Il 22 giugno, si passerà nella sede della Contrada San Martino dove invece si indagherà sulla vicenda de “I cerchi nel grano”, il fenomeno che dagli anni ’70 in poi non ha smesso di far discutere gli scienziati di tutto il mondo.

Il 29 giugno, la Nobile Contrada San Giovanni ospiterà l’incontro dedicato all’ “Archeologia misteriosa: gli enigmi del passato” per parlare di questa nuova disciplina che tratta di accadimenti inspiegabili in alternativa all'archeologia accademica.

Il calendario degli appuntamenti si concluderà il 5 luglio presso la sede della Contrada Cavaliera Sant’Elpidio dove si affronterà un altro importante argomento: “Il mistero di Marte”. Fin dal giorno in cui il Rover della Nasa Curiosity è atterrato su Marte, del resto, si sono susseguiti episodi e scoperte quanto meno strane che devono ancor oggi essere del tutto chiarite dalla scienza ufficiale.
Tanti sono gli interrogativi ancora irrisolti, ai quali lo studioso Pier Giorgio Caria cercherà di rispondere nel suo percorso itinerante attraverso quattro storiche locations, che renderanno ancora più affascinante questo viaggio nel mistero.

Tutti gli incontri sono ad ingresso libero

Breve Curriculum vitae Pier Giorgio Caria
Pier Giorgio Caria, ricercatore su tematiche di frontiera e del mistero, tra cui ufologia e cerchi nel grano, è autore di vari documentari, premiati in Italia e negli USA, sugli stessi argomenti e su altri correlati, che sono andati in onda su reti televisive italiane come La 7 e RAI 2, (Voyager), ed estere quali TVI – Belgio, PLANETE TV – Francia, TV CATALUNYA – Spagna, I-Cable - Hong Kong - CANAL INFINITO – argentina, AL MAJD - Arabia Saudita, History Channel ecc. Scrive articoli su riviste specializzate sugli stessi temi e partecipa a trasmissioni radio-televisive e conferenze nazionali e internazionali su questi temi.

Programma Rassegna “Incontri in Contrada”

29 maggio
UFO: LA REALTA’ STORICA
Sede Contrada Santa Maria – Via Briotti ore 21.30 - Ingresso libero

22 giugno
I CERCHI NEL GRANO
Sede Contrada San Martino – Via Boccette, 39 ore 21.30 - Ingresso libero

29 giugno
ARCHEOLOGIA MISTERIOSA: GLI ENIGMI DEL PASSATO
Sede Contrada San Giovanni – Piazzale Marconi, 14 ore 21.30 - Ingresso libero

5 luglio
IL MISTERO DI MARTE
Sede Contrada Sant’Elpidio – Via Boccette, 2 ore 21.30 - Ingresso libero

da Comune di Sant'Elpidio a Mare
www.santelpidioamare.it

Fonte: http://www.viverefermo.it/index.php?page=a...icolo_id=474367

Altra fonte: http://www.informazione.tv/it/62/art/50693...ri-in-contrada/
view post Posted: 2/12/2013, 16:16 Nuovo libro: Misteri, crimini e storie insolite delle Marche - Spazio links e risorse

Nuovo libro:
Misteri, crimini e storie insolite delle Marche

Di Maria Paola Cancellieri e Marina Minelli

978-88-541-5611-1



Segnaliamo l'uscita del nuovo libro dal titolo "Misteri, crimini e storie insolite delle Marche" scritto da Maria Paola Cancellieri e Marina Minelli edito da Newton Compton Editori.

Miti, leggende, storia e cronaca si intrecciano e si confondono restituendo il ritratto di una terra affascinante e tenebrosa.
Marche: una terra poco conosciuta. Questo libro racconta gli enigmi del passato e del presente. Segreti inviolati che hanno contribuito a rendere ancora più affascinante un territorio dai mille volti e dalle mille sfaccettature, a volte contrastanti.
Maria Paola Cancellieri e Marina Minelli tracciano in questo libro una vera e propria mappa del mistero marchigiano.


All'interno del libro sono presenti anche due capitoli dedicati agli UFO e ai cerchi nel grano delle Marche. Ufologiamarche ha contribuito alla stesura del capitolo dedicato ai cerchi nel grano apparsi nella regione dalle origini fino ad oggi. Il capitolo fornisce una breve panoramica sulle formazioni più importanti apparse nel nostro territorio dal 2003 ad oggi; in particolare vengono presi in esame i crop circles di Montegranaro ed Ancona che hanno suscitato maggiore scalpore in questi anni. Dopodichè l'argomento viene affrontato in maniera seria ed oggettiva attraverso le opinioni di Michele Paci, fondatore e curatore del portale Ufologiamarche, cercando di dare una risposta alle domande più frequenti e importanti che ruotano intorno a questa tematica da sempre.
Molto interessante anche il capitolo dedicato agli avvistamenti UFO avvenuti nelle Marche, presenti fin dall'antichità e che continuano tutt'ora ad interessare fortemente il nostro territorio.
Un libro da non perdere dunque per chi ama l'ufologia e il mistero in generale, riferito in particolar modo alla nostra regione Marche.

Qui di seguito il link alla pagina ufficiale del libro, disponibile anche in formato ebook:
http://www.newtoncompton.com/libro/978-88-...te-delle-marche
view post Posted: 16/9/2013, 13:22 Nuovo libro: "Storia dei Cerchi nel Grano. Le Origini." - Spazio links e risorse

STORIA DEI CERCHI NEL GRANO.
Le origini.

di Leonardo Dragoni

Il 15 agosto del 1980, il “Wiltshire Times” pubblicò per la prima volta una fotografia di un cerchio nel grano (crop circle). Da allora sono passati trentatré anni, pregni di dibattiti, trasmissioni televisive, pubblicazioni di articoli, libri, film, perfino interrogazioni parlamentari, aventi ad oggetto questo mistero. Possiamo dunque asserire che la questione dei cerchi ha oggi una sua innegabile e corposa dimensione storica. Eppure non è mai stata raccontata in modo fattuale e sistematico. Questo testo effettua un’analisi rigorosa dei fatti e degli eventi intercorsi da quel ferragosto di trentatré anni fa, collocandoli all’interno del loro contesto, svelandone i retroscena e facendo luce sui dettagli rimasti oscuri o sconosciuti, indagando il background emotivo e sociale in cui si sono sviluppate le vicende ed i personaggi che ne furono protagonisti. Si tratta di uno studio sistematico e razionale del fenomeno dei cerchi, in cui - grazie ad un approccio storico, metodico, scientifico - saranno i fatti stessi a parlare. Si addiviene così ad una ricomposizione cronologica di dati e fatti in precedenza non sufficientemente organizzati e non adeguatamente raccontati o documentati. È un’indagine scientifica, basata sul complesso reperimento di documentazione originaria, specialistica e qualificata. Una indagine il cui fine è quello di giungere ad una ricostruzione storiografica esaustiva e onesta, puntuale e attendibile, che possa costituire il fondamento di qualsiasi successivo giudizio e di qualsiasi analisi concettuale o speculativa. Distante dal superficiale sensazionalismo mediatico da cui è solitamente pervasa questa tematica, il presente volume è da considerarsi propedeutico per chiunque voglia approcciare seriamente alla conoscenza dei cerchi nel grano.

INFO COMPLETE SUL LIBRO: www.cropfiles.it/storiadeicerchinelgrano.html
TRAILER VIDEO DI PRESENTAZIONE: www.youtube.com/watch?v=NPNPSTogkgQ&feature=youtu.be
view post Posted: 1/9/2013, 20:37 13° Convegno Ufologico Toscano "Città di Lucca" - Eventi ed appuntamenti
Il Gruppo Ricerche Ufologiche SHADO ha il piacere di informarvi circa il prossimo evento denominato 13° Convegno Ufologico Toscano "Città di Lucca" che in questa occasione avrà come tema: UFO Contatto imminente? Si avvicina il tradizionale appuntamento con il Convegno Ufologico organizzato dallo storico Gruppo Ricerche Ufologiche SHADO di Lucca. Anche in questa occasione, avrete modo di ascoltare e vedere varie ed interessanti relazioni presentate da prestigiosi ricercatori provenienti da tutta Italia. Inoltre verranno presentati i libri "UFO e Alieni in Italia" di Moreno Tambellini e "UFO: Oltre il contatto" di Roberto Pinotti. Nella serata dalle ore 21,00 conferenza del Dott. Roberto Pinotti Seguite l'evoluzione del convegno sui siti di riferimento, presto publicheremo l'intero programma dell’evento. https://www.facebook.com/groups/grupposhado/ http://grupposhado.wordpress.com/ [email protected]

view post Posted: 9/7/2013, 18:11 Ufologiamarche organizza il 1° Skywatch marchigiano - Conferenze e Appuntamenti
Ufologiamarche organizza per sabato 3 agosto 2013 il 1° Skywatch marchigiano. L'evento consiste in una serata dove varie persone singolarmente o a gruppi osserveranno il cielo notturno da differenti postazioni sparse in tutto il territorio delle Marche, nell'eventualità di documentare degli avvistamenti ufologici.
Qui di seguito la locandina dell'evento:

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Potete visualizzare e scaricare la locandina in alta definizione in formato immagine o in pdf.

Ricordiamo per chi fosse interessato a partecipare che è necessario iscriversi tramite il modulo on-line che trovate alla seguente pagina: Iscrizione e guida allo Skywatch.

P.S. In caso di maltempo lo skywatch verrà rinviato a data da stabilirsi e verrà tempestivamente comunicato nella pagina dedicata allo skywatch.

Edited by Nepos - 15/7/2013, 14:05
view post Posted: 15/2/2013, 12:43 Esistono i fantasmi? Nel Fermano li hanno visti - Misteri paranormali nelle Marche

Esistono i fantasmi? Nel Fermano li hanno visti


Il tema tira poco. Molto gettonato era anni fa. Oggi meno. Eppure, la domanda resta: i fantasmi esistono? Se gli scettici alzano le spalle, parlando di ridicolaggini, e se i creduloni li vedono dappertutto, c'è chi, dotato di equilibrio, racconta di casi strani ed anomali.

Come quelle voci ascoltate nei pressi del fiume Tenna, in zona ex Molino Miconi, oggi ex cava di ghiaia, di Piane di Falerone. Si racconta che in estate, passeggiando lungo il corso d'acqua giungano suoni gutturali, quasi rantoli, qualcosa di soffocato. C'è chi giura di averli sentiti ripetutamente. Sembrano grida d'aiuto.
Come quell'orologio, in un palazzo antico di un paese collinare del Fermano, che alla mezzanotte trasforma il suo quadrante in un occhio umano. Questione di attimi: le lancette girano vorticosamente due, tre volte, per poi tornare sull'orario giusto.
Come quello strascicare di piedi e quel saltellare sul soppalco di un appartamento, e quel chiamare “papà”, che avviene di sovente in una casa del Fermano dove morì una bambina.
Come quella ragazza che, tra Belmonte e Grottazzolina, in una notte di tregenda, di pioggia e vento, chiese un passaggio ad un automobilista, lasciando sul retro dell'auto, una volta scesa, un giaccone bagnato. Quel giaccone che, asciutto, due giorni dopo fu riportato nell'abitazione della ragazza. Ma la ragazza non c'era. Era deceduta anni prima. Anzi, proprio due giorni prima ne ricorreva l'anniversario di morte...
Esistono i fantasmi? Non sappiamo.
Ma esistono accadimenti particolari.

Fonte: www.informazione.tv/index.php?action=index&p=61&art=39108
view post Posted: 6/7/2012, 14:18 Intervista sui cerchi nel grano a Leonardo Dragoni - Crop Circles Marchigiani

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Quella che vi proponiamo di seguito è una breve intervista di 10 domande che abbiamo voluto sottoporre a Leonardo Dragoni in occasione dell'uscita del suo nuovo libro "La Verità sui Cerchi nel Grano, Tesi e confutazioni di un fenomeno discutibile", Edizioni Alvorada. Leonardo Dragoni, da sempre appassionato del fenomeno dei cerchi nel grano, nel 2005 ha fondato (e tutt'ora dirige) il sito “cropfiles.it”, che è considerato un punto di riferimento per la casistica di tutti i crop circles italiani dalle origini a oggi.
Personalmente riteniamo che il lavoro svolto da Leonardo (nostro caro amico da diversi anni) sia stato prima di tutto coraggioso, perchè sappiamo bene anche noi cosa significa avere a che fare con queste tematiche "scomode" e tutto ciò non è facile da affrontare se non si ha il giusto metodo e la giusta motivazione nel farlo; inoltre crediamo che il suo libro sia assolutamente necessario, perchè in merito a questo argomento dei cerchi nel grano negli anni si è creata davvero molta confusione di informazione, molto spesso non genuina, ed era appunto necessario rimettere il giusto ordine ad un argomento molto vasto e molto spesso intricato e rendere cosi una visione più chiara su questo affascinante mondo dei crop circles.

Segue ora l'intervista integrale.

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Iniziamo con una domanda classica, cosa ti ha spinto ad avvicinarti alla tematica dei crop circles? Puoi raccontarci brevemente come è nata questa tua passione e quali sono i motivi che ti spingono nella tua ricerca tanto da scrivere un libro su questo argomento?

Prima di tutto vorrei ringraziarti per questa intervista, e porgere un saluto ai lettori di “UfologiaMarche”, portale che – in un certo senso – ho visto nascere e crescere, e a cui vanno i miei migliori complimenti e auguri.

Non c’è un evento scatenante che mi ha spinto ad occuparmi di cerchi nel grano. Sono da sempre attratto dalle tematiche del mistero, da tutto ciò che sembra insondabile, bizzarro, arcano. Tra i tanti misteri, quello dei crop circles mi è sempre sembrato il più contemporaneo, il più accessibile e il più affascinante. È così che me ne occupo da circa dieci anni. Sette anni fa, nel 2005, ho fondato il sito cropfiles.it, in cui raccolgo e documento l’intera casistica dei pittogrammi italiani, dalle origini fino ad oggi. Tento anche di fare una seria ed esaustiva informazione su questo fenomeno, pubblicando studi, approfondimenti, indagini, interviste. Ho letto la gran parte della letteratura esistente su questo fenomeno, e mi confronto costantemente con altri appassionati, studiosi e ricercatori. Questo mi ha portato ad avere una conoscenza piuttosto approfondita dell’argomento, che però mal si concilia con l’informazione predominante divulgata dai media. Ecco perché un libro, che è al contempo la summa delle mie esperienze e conoscenze acquisite, ed un tentativo di fare una informazione sobria e puntuale, capace di riportare il fenomeno alla sua reale portata, di scavalcare i molti luoghi comuni e le approssimazioni della divulgazione di massa.


Quanti e quali sono i cerchi nel grano che hai visitato nella tua vita e se ce nè stato uno in particolare che ti ha colpito più degli altri?

Non ne ho visitati tantissimi, credo una dozzina o poco più. Sono più un “topo di biblioteca” che un esploratore. Molte volte sono stato sul punto di partire alla volta di qualche crop circles. A volte l’ho fatto, molte altre invece - vuoi gli impegni, vuoi la mia forte allergia alle graminacee - ho preferito guardarmi le foto e leggermi i reportage altrui, comodamente da casa.
Quello che sicuramente mi ha colpito più degli altri si trova proprio nelle Marche, a Montegranaro. Era il 26 giugno del 2005, e di buonora mi recai a Montegranaro per visitare il crop circle che era apparso qualche giorno prima, credo il giorno 18. Durante la ricerca mi sono però imbattuto in un altro pittogramma, che proprio non mi aspettavo di trovare. Si trattava di un agroglifo imponente e incantevole, probabilmente il più bello di quell’anno, e avrebbe suscitato nei mesi successivi un ricco dibattito. Credo di essere stato il primo a calcarlo. Per questi motivi ho deciso anche di utilizzare una foto che scattai quel giorno come copertina del mio libro, e come sfondo della homepage del mio sito. Inoltre all’epoca avevo ancora un approccio meno scettico verso questa tematica. Sono emotivamente molto legato a quel pittogramma. Se un giorno scoprirò chi lo ha realizzato, vorrò sdebitarmi.


A partire dall'anno 2003 ad oggi anche la regione Marche ha visto apparire nei propri campi di grano diversi crop circles più o meno complessi tanto da divenire una delle regioni d'Italia più colpita da questo fenomeno negli ultimi anni. Qual'è la tua idea riguardo i cerchi nel grano marchigiani?

Si hai ragione. Il 2003 è stato l’anno del boom di questo fenomeno in Italia, e le Marche – se non ricordo male – furono proprio la regione più colpita in assoluto quell’anno. Come sicuramente ricordi anche tu (lavorammo insieme su un documento di indagine statistica sui crop circles italiani nel quadriennio 2003-2006) Montegranaro, a quell’epoca, direi che poteva essere considerata la capitale dei cerchi nel grano, e le Marche in genere erano una regione fortemente interessata dal fenomeno. Lo è ancora per la verità, credo venga dopo il Piemonte, la Lombardia, e l’Emilia Romagna. Medaglia di latta insomma. Ultimamente va per la maggiore Poirino, e il Piemonte in genere. Sia per quantità che per qualità. I cerchi marchigiani sembrano in calo, ma restano comunque di tutto rispetto.


In un capitolo del tuo libro si dice che tutti concordano sul fatto che una buona porzione dei cerchi nel grano sia man-made (creato dall'uomo) e si danno delle percentuali (almeno il 50% secondo alcuni, fino all'80% secondo altri, la totalità secondo gli scettici). Quanti sono secondo te i crop circles creati dall'uomo? Qual'è la tua personale percentuale in merito?

Direi 99,9 periodico, solo perché non voglio dire 100. In cuor mio nutro sempre la remota speranza di aver preso una cantonata, a fare lo scettico. I fatti però ormai parlano molto chiaro, basta saperli e soprattutto volerli leggere. Quando si va ad approfondire seriamente questo tema, come credo di aver fatto con passione in questi anni, si scopre che dietro la cortina di fumo fatta di infinite speculazioni e sensazionalismi, c’è la nitida visione di una realtà molto diversa da quella che ci hanno sbandierato davanti agli occhi. E la realtà è che i cerchi nel grano sono opere d’arte (land-art), o – secondo da che prospettiva la si vuol vedere – sono forse la più grande illusione e beffa del secolo.
Sono fermamente convinto che chiunque sia dotato di un minimo di raziocinio, arriverebbe alle mie stesse conclusioni, se fosse informato correttamente. Purtroppo l’informazione sul crop-circling è invece una nota molto dolente, e quotidianamente vengono prodotti articoli, reportage, documentari, di assoluta disinformazione. Spesso in buona fede. Ti faccio un esempio banale. Se qualcuno dice che in un cerchio nel grano ha registrato delle anomalie elettromagnetiche, oppure dice che gli steli a terra erano intrecciati, dice – con due parole - qualcosa che fa apparire l’evento come misterioso, o addirittura alieno. Nessuno si chiede però cosa si intenda per “anomalie”, chi le ha rilevate, come, con che strumenti, con quali competenze, con quali verifiche, dove sono i dati, e cosa ci dicono realmente ed esattamente. E nessuno si chiede cosa significhi “steli intrecciati”, tantomeno nessuno sa che intrecciare gli steli – in determinate modalità, circostanze e settori del crop circle – può essere ad esempio una tecnica dei circlemakers (artisti che creano queste formazioni) dovuta a ragioni pratiche oltre che estetiche. E farlo, se lo sai fare, è più facile che spiegarlo. Sono solo banali esempi a caso (potrei farne un centinaio), che spero rendano l’idea di ciò di cui sto parlando.


Secondo te qual'è il messaggio che vogliono trasmettere e i motivi che spingono i circle-makers a creare i disegni sul grano anche rischiando denunce da parte dei proprietari dei terreni? Hai mai conosciuto di persona un circle-maker?

Di persona no, ne conosco diversi con cui mi sento telefonicamente, via mail, facebook ecc. Ho anzi in progetto di realizzare molto presto una intervista con alcuni di loro. Sicuramente ti saprei rispondere meglio dopo averli intervistati, ma per ora ti dirò che non credo si possa generalizzare. Ogni circlemaker, o gruppo di circlemakers, ha un suo stile, ha probabilmente le proprie motivazioni, i propri stimoli, e differenti messaggi da voler comunicare. Credo anche che esista, tra alcuni gruppi e individui, una sana rivalità artistica. Ci sono poi circlemakers che agiscono su commissione, o per denaro, e altri per passione, altri ancora per trasgressione, o per esprimersi artisticamente, e altri per un po’ di tutti questi motivi insieme. Esasperando il concetto, sarebbe come chiedersi cosa spinge i pittori a dipingere i loro quadri. Non credo possa esistere una risposta univoca.


Leggendo il libro si nota come molto spesso si getta discredito all'ufologia, ai testimoni di avvistamenti di ufo o ai vari sensitivi, ecc... ma poi, leggendo la conclusione, mi ha colpito molto la frase scritta nella quale dici che da bambino facevi segnali luminosi per cercare di comunicare con gli ufo. Innanzitutto mi preme sottolineare come l'acronimo UFO dall'inglese tradotto significa Oggetto Volante Non Identificato, che quindi non significa necessariamente navicella aliena proveniente dallo spazio come la maggior parte della gente pensa quando sente parlare di ufo. Detto ciò, qual'è il tuo pensiero attuale (e come si è modificato eventualmente dal passato) in merito all'ufologia? Secondo te siamo soli nell'universo?

Concordo evidentemente con te sull’acronimo UFO.
Spero che non siamo soli, e credo che sia una speranza ben riposta.
Non sono un ufologo, né un esperto di ufologia, quindi ti risponderò come posso. Personalmente credo che l’ufologia si possa considerare un ramo della conoscenza molto interessante e affascinante, se affrontato in modo serio. A mio avviso l’ufologia dovrebbe aspirare a mettersi al pari con altre scienze, ad esempio l’esobiologia. Per fare ciò è necessario che ampli il proprio raggio di azione e la propria portata, non limitandosi a identificarsi solamente con lo studio delle testimonianze relative agli avvistamenti. La testimonianza – sempre che sia in buona fede - è comunque legata a troppe variabili interne (mentali, di memoria, motivazione, ricordo, percezione) ed esterne (fisiche e ambientali, sociali, psicologiche, culturali, religiose). Pertanto è difficile che possa assurgere ad elemento discriminante o decisivo.
A maggior ragione se parliamo di sensitivi o contattisti, ritengo che questa tipologia di testimonianze dovrebbe rimanere confinata nella sfera privata e soprattutto spirituale, o comunque non dovrebbe avere risalto all’interno di una disciplina che voglia avere connotati oggettivi e apparire credibile.
A parer mio sarebbe anche necessario che l’ufologia si svincolasse da tutta una serie di orpelli e di personaggi che ne minano la credibilità, e che rappresentano una delle cause per cui questa disciplina rimane relegata nel campo – al più - delle pseudo-scienze. Un esempio banale: la settimana scorsa ho scritto un articolo per “Scienza e Conoscenza” sul “Segnale Wow!”. Gli “ufologi-per-caso”, forse non sanno neanche cosa sia. Eppure è quanto di più vicino ad un “contatto” ci sia mai stato. Questi stessi ufologi magari sanno tutto sugli ormai quotidiani avvistamenti, filmati, fotografie, che poi regolarmene si rivelano essere delle autentiche “bufale”. Io sono dell’idea che non troveremo mai ET in una foto, in un video, o in un parco. Lo troveremo, se lo troveremo, sotto forma di comunicazione radio. Grazie agli scienziati e alla tecnologia, non agli “ufologi-per-caso”.
Non più di un mese fa una nota trasmissione televisiva ha proposto un servizio in cui si parlava di un presunto attacco militare alieno alle basi militari americane, che avrebbe causato anche la morte di numerosi militari statunitensi. Di questo evento, si diceva, nessuno saprebbe niente perché il tutto sarebbe stato insabbiato dal cover-up governativo. Ho citato il primo caso che mi è venuto in mente, su centinaia di questo genere. Ecco, se questa è l’ufologia, confesso che ne farei volentieri a meno.

Quando ho detto che da bambino facevo segnali luminosi verso la volta celeste, con una torcia tascabile a batterie, per comunicare con gli ufo, è vero. Ma ero un bambino. A volte scherzosamente mi chiedo: se avessi continuato a fare segnali con la torcia, forse oggi sarei caporedattore di qualche importante rivista, trasmissione, o organo di informazione?
Allora torno serio e mi rispondo che fortunatamente non esistono solo gli “ufologi-per-caso”, ma anche chi si occupa di ufologia con competenza, in modo sobrio, coscienzioso e ponderato.


Pensi che la scienza sia l'unico mezzo per risolvere la questione crop circles? Quali potrebbero essere gli elementi caratterizzanti (per la scienza) per ritenere un cerchio nel grano autentico, cioè non creato dall'uomo?

Credo che la scienza, pur con i suoi limiti, sia il miglior strumento di cui disponga l’umanità per indagare su qualsiasi fenomeno, almeno in cui non vi siano forti componenti immateriali, dello spirito, o ultra-immanenti.
In presenza di queste ultime, allora la scienza potrebbe non essere il miglior metodo o strumento per “risolvere la questione”, ed anzi potrebbe rivelarsi insufficiente, inadeguata. Essa è infatti chiamata a rispondere della realtà fisica, non di quella che potremmo definire spirituale.
La domanda allora diverrebbe la seguente: i cerchi nel grano sono una manifestazione dello spirito, o di conoscenze che sfuggono alla nostra logica e alla nostra scienza?
Può darsi, e in tal caso la scienza potrebbe non essere sufficiente. Ma a mio avviso questa è una possibilità del tutto remota, poiché tutto lascia intendere che non sia affatto così.

Colgo l’occasione per dire che bisognerebbe finalmente mettersi d’accordo sul ruolo della Scienza, che tutti utilizziamo quotidianamente (senza neppure accorgercene) e di cui tutti beneficiamo. Voglio dire che la Scienza non può essere utilizzata a piacimento e strumentalmente, tirata per la giacchetta in base alle convenienze. Chi produce argomentazioni metafisiche, spirituali, ultra-immanenti, non può poi ricorrere ad elementi scientifici e inserirli ad arte dove meglio conviene. Dico questo perché – riguardo i cerchi nel grano – quasi tutte le spiegazioni non convenzionali sulla loro scaturigine e natura, fanno ricorso strumentalmente ad elementi scientifici, per avvalorare determinate ipotesi e costruzioni di altra natura. Accade allora che la comunità scientifica giustamente intervenga, magari facendo cadere il castello di carte. A quel punto è inammissibile che si replichi che non tutto si può valutare col metro della Scienza.
Se siamo stati folgorati da una visione mistica o spirituale che ha infuso in noi la conoscenza, per cui statuiamo che i cerchi nel grano sono opera di alieni o entità misteriose, sta bene. In questo caso la Scienza non ha di ché replicare. Non è di sua competenza.
Se invece i cerchi nel grano sono opera di alieni perché – ad esempio - gli steli sono piegati sui nodi, questi ultimi risultano bruciati, ci sono insetti stecchiti sugli steli stessi, pertanto si deduce che siano stati esposti a forti fonti di calore, magari a microonde, magari tramite sfere di luce dotate di coscienza e intelligenza ecc ecc… allora la Scienza ha la facoltà, e oserei dire perfino il dovere, di intervenire per dimostrare che queste equazioni non stanno in piedi per innumerevoli ragioni, e che questa teoria è inverosimile se non infondata. Una fonte di calore di questo genere avrebbe incenerito l’intero campo, e non piegato solo alcuni steli selettivamente, o bruciacchiato alcuni nodi e non altri. Inoltre esistono spiegazioni naturali, in agronomia e in entomologia, per cui si generano questi effetti sulle piantagioni e sugli insetti.
Il discorso sarebbe molto più lungo e complesso, impossibile da approfondire in questa sede. Spero comunque di aver reso l’idea.

Riguardo la seconda domanda, sugli elementi caratterizzanti – per la scienza - per definire un crop circle come qualcosa di non-umano, credo che ad oggi non ce ne siano. Se la scienza è in grado di fornire una spiegazione ad un fenomeno, questo significa che quel fenomeno è convenzionalmente spiegabile. In presenza di elementi non spiegabili in via convenzionale, allora si potrebbe aprire all’ipotesi extra-terrestre. Torno ancora al c.d. “segnale Wow!”, per fare un esempio. In quel caso, quel segnale, di per sé già molto peculiare, fu sottoposto a tutte le possibili spiegazioni empiriche e scientifiche, procedendo per esclusione. Si escluse che potesse trattarsi di pianeti, satelliti, asteroidi, velivoli, trasmettitori, scintillazioni interstellari, lenti gravitazionali e via dicendo. Era dunque legittimo tenere in considerazione l’ipotesi extraterrestre. Nel caso dei cerchi nel grano invece, non esistono eventi scientificamente inspiegabili (anche se qualcuno ha voluto farlo sembrare), né elementi che possano seriamente condurre ad ipotesi extra-terrestri.


Cerchi nella neve, nell'acqua e nella sabbia. Hanno, secondo te, qualcosa di misterioso o è solo una nuova "moda artistica" che imita i crop circles?

Non la definirei propriamente una moda, neppure una imitazione. Credo siano il risultato di una manifestazione artistica (Land-Art, o Earth-Art) molto simile al crop-circling. Che io sappia non c’è granché di misterioso. Molti di questi artisti sono noti, e realizzano davvero dei capolavori incredibili, con l’ausilio di soli strumenti rudimentali. Di recente ho scritto un articolo intitolato “Viaggio nella landArt. Sono land-artists i veri alieni?” in cui ci sono molte immagini che illustrano le realizzazioni di alcuni di questi artisti, e c’è anche un parallelo con i cerchi nel grano. Credo quindi che quell’articolo (fatto in gran parte di immagini) sia la risposta più esauriente alla tua domanda. Chi volesse può trovarlo a questo indirizzo: www.cropfiles.it/articoli/LandArt.html


Tu pensi, considerando l'intera storia del fenomeno crop circles dalle origini ad oggi, che ci sia stato almeno un crop circle che non sia di fattura umana (questo non significa che sia stato per forza fatto da alieni, ma anche, per esempio, da altre energie a noi ancora sconosciute)?

Quel che ho fatto nella seconda parte del mio libro è proprio selezionare nove casi ritenuti – come tu dici – “non di fattura umana”, nove casi eclatanti, per i quali ci sarebbero prove incontrovertibili secondo cui non possono essere stati realizzati dall’uomo. Ebbene avrai sicuramente notato anche tu come queste prove incontrovertibili, ad un attento e approfondito esame, si sono rivelate discutibili, in alcuni casi delle autentiche panzane.
Ora è chiaro che non conosco tutti i crop circles apparsi nel mondo da trent’anni a questa parte. Tra quelli che conosco però (e non sono pochi) direi di no, nessuno può ragionevolmente ritenersi di origine o natura misteriosa o “esotica”, o almeno non è mai stato “dimostrato” tale. Del resto se ce ne fosse anche solo uno, potrebbero essercene tanti.


Siamo giunti alla conclusione di questa breve intervista. Come evolverà in futuro, secondo te, il fenomeno cerchi nel grano? E quali sono i tuoi progetti futuri sull'argomento?

Progetti specifici non ne ho. Continuerò ad occuparmi di questo tema, perché mi appassiona, anche se a volte mi cadono le braccia nel rendermi conto che i miei sono probabilmente sforzi inutili, dal momento che le illusioni troveranno sempre fonti di nutrimento e seguaci in quantità. Sto già pensando ad una seconda edizione del libro, ammodernata e con delle informazioni ulteriori, che vorrei rendere più fruibile a tutti, sotto tutti i punti di vista. Vedremo… l’editoria, soprattutto quella italiana, mi par di capire sia un altro mistero.
Riguardo come evolverà in futuro il fenomeno dei cerchi nel grano, io ho la sensazione che sia già in declino, e tenderà a scomparire man mano che ci si renderà conto – poco per volta – che si è trattato di una grande illusione.
Quando aprii “cropfiles.it”, sette anni fa, scrissi che il giorno in cui il mistero sarebbe stato svelato, il sito avrebbe chiuso. Per me oggi, salvo imprevedibili e improbabili svolte, il mistero è svelato, e il caso è chiuso. Non lo è però per moltissime persone, ragion per cui il sito rimane aperto e il mio ruolo rimane attivo. Credo però che basterà un’altra decina di anni. La verità, prima o dopo, viene sempre a galla. O forse no…

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Grazie a Leonardo Dragoni per la sua disponibilità.

Se siete interessati ad approfondire l'argomento vi rimandiamo al suo libro di cui potete trovare alcune informazioni a questo link: www.cropfiles.it/libro.html

Vi forniamo anche il link all'indagine statistica sui crop circles italiani nel quadriennio 2003-2006 svolta in collaborazione con noi: www.cropfiles.it/articoli/cropstatic.pdf
view post Posted: 6/7/2012, 14:15 Intervista sui cerchi nel grano a Leonardo Dragoni - News

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Quella che vi proponiamo di seguito è una breve intervista di 10 domande che abbiamo voluto sottoporre a Leonardo Dragoni in occasione dell'uscita del suo nuovo libro "La Verità sui Cerchi nel Grano, Tesi e confutazioni di un fenomeno discutibile", Edizioni Alvorada. Leonardo Dragoni, da sempre appassionato del fenomeno dei cerchi nel grano, nel 2005 ha fondato (e tutt'ora dirige) il sito “cropfiles.it”, che è considerato un punto di riferimento per la casistica di tutti i crop circles italiani dalle origini a oggi.
Personalmente riteniamo che il lavoro svolto da Leonardo (nostro caro amico da diversi anni) sia stato prima di tutto coraggioso, perchè sappiamo bene anche noi cosa significa avere a che fare con queste tematiche "scomode" e tutto ciò non è facile da affrontare se non si ha il giusto metodo e la giusta motivazione nel farlo; inoltre crediamo che il suo libro sia assolutamente necessario, perchè in merito a questo argomento dei cerchi nel grano negli anni si è creata davvero molta confusione di informazione, molto spesso non genuina, ed era appunto necessario rimettere il giusto ordine ad un argomento molto vasto e molto spesso intricato e rendere cosi una visione più chiara su questo affascinante mondo dei crop circles.

Segue ora l'intervista integrale.

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Iniziamo con una domanda classica, cosa ti ha spinto ad avvicinarti alla tematica dei crop circles? Puoi raccontarci brevemente come è nata questa tua passione e quali sono i motivi che ti spingono nella tua ricerca tanto da scrivere un libro su questo argomento?

Prima di tutto vorrei ringraziarti per questa intervista, e porgere un saluto ai lettori di “UfologiaMarche”, portale che – in un certo senso – ho visto nascere e crescere, e a cui vanno i miei migliori complimenti e auguri.

Non c’è un evento scatenante che mi ha spinto ad occuparmi di cerchi nel grano. Sono da sempre attratto dalle tematiche del mistero, da tutto ciò che sembra insondabile, bizzarro, arcano. Tra i tanti misteri, quello dei crop circles mi è sempre sembrato il più contemporaneo, il più accessibile e il più affascinante. È così che me ne occupo da circa dieci anni. Sette anni fa, nel 2005, ho fondato il sito cropfiles.it, in cui raccolgo e documento l’intera casistica dei pittogrammi italiani, dalle origini fino ad oggi. Tento anche di fare una seria ed esaustiva informazione su questo fenomeno, pubblicando studi, approfondimenti, indagini, interviste. Ho letto la gran parte della letteratura esistente su questo fenomeno, e mi confronto costantemente con altri appassionati, studiosi e ricercatori. Questo mi ha portato ad avere una conoscenza piuttosto approfondita dell’argomento, che però mal si concilia con l’informazione predominante divulgata dai media. Ecco perché un libro, che è al contempo la summa delle mie esperienze e conoscenze acquisite, ed un tentativo di fare una informazione sobria e puntuale, capace di riportare il fenomeno alla sua reale portata, di scavalcare i molti luoghi comuni e le approssimazioni della divulgazione di massa.


Quanti e quali sono i cerchi nel grano che hai visitato nella tua vita e se ce nè stato uno in particolare che ti ha colpito più degli altri?

Non ne ho visitati tantissimi, credo una dozzina o poco più. Sono più un “topo di biblioteca” che un esploratore. Molte volte sono stato sul punto di partire alla volta di qualche crop circles. A volte l’ho fatto, molte altre invece - vuoi gli impegni, vuoi la mia forte allergia alle graminacee - ho preferito guardarmi le foto e leggermi i reportage altrui, comodamente da casa.
Quello che sicuramente mi ha colpito più degli altri si trova proprio nelle Marche, a Montegranaro. Era il 26 giugno del 2005, e di buonora mi recai a Montegranaro per visitare il crop circle che era apparso qualche giorno prima, credo il giorno 18. Durante la ricerca mi sono però imbattuto in un altro pittogramma, che proprio non mi aspettavo di trovare. Si trattava di un agroglifo imponente e incantevole, probabilmente il più bello di quell’anno, e avrebbe suscitato nei mesi successivi un ricco dibattito. Credo di essere stato il primo a calcarlo. Per questi motivi ho deciso anche di utilizzare una foto che scattai quel giorno come copertina del mio libro, e come sfondo della homepage del mio sito. Inoltre all’epoca avevo ancora un approccio meno scettico verso questa tematica. Sono emotivamente molto legato a quel pittogramma. Se un giorno scoprirò chi lo ha realizzato, vorrò sdebitarmi.


A partire dall'anno 2003 ad oggi anche la regione Marche ha visto apparire nei propri campi di grano diversi crop circles più o meno complessi tanto da divenire una delle regioni d'Italia più colpita da questo fenomeno negli ultimi anni. Qual'è la tua idea riguardo i cerchi nel grano marchigiani?

Si hai ragione. Il 2003 è stato l’anno del boom di questo fenomeno in Italia, e le Marche – se non ricordo male – furono proprio la regione più colpita in assoluto quell’anno. Come sicuramente ricordi anche tu (lavorammo insieme su un documento di indagine statistica sui crop circles italiani nel quadriennio 2003-2006) Montegranaro, a quell’epoca, direi che poteva essere considerata la capitale dei cerchi nel grano, e le Marche in genere erano una regione fortemente interessata dal fenomeno. Lo è ancora per la verità, credo venga dopo il Piemonte, la Lombardia, e l’Emilia Romagna. Medaglia di latta insomma. Ultimamente va per la maggiore Poirino, e il Piemonte in genere. Sia per quantità che per qualità. I cerchi marchigiani sembrano in calo, ma restano comunque di tutto rispetto.


In un capitolo del tuo libro si dice che tutti concordano sul fatto che una buona porzione dei cerchi nel grano sia man-made (creato dall'uomo) e si danno delle percentuali (almeno il 50% secondo alcuni, fino all'80% secondo altri, la totalità secondo gli scettici). Quanti sono secondo te i crop circles creati dall'uomo? Qual'è la tua personale percentuale in merito?

Direi 99,9 periodico, solo perché non voglio dire 100. In cuor mio nutro sempre la remota speranza di aver preso una cantonata, a fare lo scettico. I fatti però ormai parlano molto chiaro, basta saperli e soprattutto volerli leggere. Quando si va ad approfondire seriamente questo tema, come credo di aver fatto con passione in questi anni, si scopre che dietro la cortina di fumo fatta di infinite speculazioni e sensazionalismi, c’è la nitida visione di una realtà molto diversa da quella che ci hanno sbandierato davanti agli occhi. E la realtà è che i cerchi nel grano sono opere d’arte (land-art), o – secondo da che prospettiva la si vuol vedere – sono forse la più grande illusione e beffa del secolo.
Sono fermamente convinto che chiunque sia dotato di un minimo di raziocinio, arriverebbe alle mie stesse conclusioni, se fosse informato correttamente. Purtroppo l’informazione sul crop-circling è invece una nota molto dolente, e quotidianamente vengono prodotti articoli, reportage, documentari, di assoluta disinformazione. Spesso in buona fede. Ti faccio un esempio banale. Se qualcuno dice che in un cerchio nel grano ha registrato delle anomalie elettromagnetiche, oppure dice che gli steli a terra erano intrecciati, dice – con due parole - qualcosa che fa apparire l’evento come misterioso, o addirittura alieno. Nessuno si chiede però cosa si intenda per “anomalie”, chi le ha rilevate, come, con che strumenti, con quali competenze, con quali verifiche, dove sono i dati, e cosa ci dicono realmente ed esattamente. E nessuno si chiede cosa significhi “steli intrecciati”, tantomeno nessuno sa che intrecciare gli steli – in determinate modalità, circostanze e settori del crop circle – può essere ad esempio una tecnica dei circlemakers (artisti che creano queste formazioni) dovuta a ragioni pratiche oltre che estetiche. E farlo, se lo sai fare, è più facile che spiegarlo. Sono solo banali esempi a caso (potrei farne un centinaio), che spero rendano l’idea di ciò di cui sto parlando.


Secondo te qual'è il messaggio che vogliono trasmettere e i motivi che spingono i circle-makers a creare i disegni sul grano anche rischiando denunce da parte dei proprietari dei terreni? Hai mai conosciuto di persona un circle-maker?

Di persona no, ne conosco diversi con cui mi sento telefonicamente, via mail, facebook ecc. Ho anzi in progetto di realizzare molto presto una intervista con alcuni di loro. Sicuramente ti saprei rispondere meglio dopo averli intervistati, ma per ora ti dirò che non credo si possa generalizzare. Ogni circlemaker, o gruppo di circlemakers, ha un suo stile, ha probabilmente le proprie motivazioni, i propri stimoli, e differenti messaggi da voler comunicare. Credo anche che esista, tra alcuni gruppi e individui, una sana rivalità artistica. Ci sono poi circlemakers che agiscono su commissione, o per denaro, e altri per passione, altri ancora per trasgressione, o per esprimersi artisticamente, e altri per un po’ di tutti questi motivi insieme. Esasperando il concetto, sarebbe come chiedersi cosa spinge i pittori a dipingere i loro quadri. Non credo possa esistere una risposta univoca.


Leggendo il libro si nota come molto spesso si getta discredito all'ufologia, ai testimoni di avvistamenti di ufo o ai vari sensitivi, ecc... ma poi, leggendo la conclusione, mi ha colpito molto la frase scritta nella quale dici che da bambino facevi segnali luminosi per cercare di comunicare con gli ufo. Innanzitutto mi preme sottolineare come l'acronimo UFO dall'inglese tradotto significa Oggetto Volante Non Identificato, che quindi non significa necessariamente navicella aliena proveniente dallo spazio come la maggior parte della gente pensa quando sente parlare di ufo. Detto ciò, qual'è il tuo pensiero attuale (e come si è modificato eventualmente dal passato) in merito all'ufologia? Secondo te siamo soli nell'universo?

Concordo evidentemente con te sull’acronimo UFO.
Spero che non siamo soli, e credo che sia una speranza ben riposta.
Non sono un ufologo, né un esperto di ufologia, quindi ti risponderò come posso. Personalmente credo che l’ufologia si possa considerare un ramo della conoscenza molto interessante e affascinante, se affrontato in modo serio. A mio avviso l’ufologia dovrebbe aspirare a mettersi al pari con altre scienze, ad esempio l’esobiologia. Per fare ciò è necessario che ampli il proprio raggio di azione e la propria portata, non limitandosi a identificarsi solamente con lo studio delle testimonianze relative agli avvistamenti. La testimonianza – sempre che sia in buona fede - è comunque legata a troppe variabili interne (mentali, di memoria, motivazione, ricordo, percezione) ed esterne (fisiche e ambientali, sociali, psicologiche, culturali, religiose). Pertanto è difficile che possa assurgere ad elemento discriminante o decisivo.
A maggior ragione se parliamo di sensitivi o contattisti, ritengo che questa tipologia di testimonianze dovrebbe rimanere confinata nella sfera privata e soprattutto spirituale, o comunque non dovrebbe avere risalto all’interno di una disciplina che voglia avere connotati oggettivi e apparire credibile.
A parer mio sarebbe anche necessario che l’ufologia si svincolasse da tutta una serie di orpelli e di personaggi che ne minano la credibilità, e che rappresentano una delle cause per cui questa disciplina rimane relegata nel campo – al più - delle pseudo-scienze. Un esempio banale: la settimana scorsa ho scritto un articolo per “Scienza e Conoscenza” sul “Segnale Wow!”. Gli “ufologi-per-caso”, forse non sanno neanche cosa sia. Eppure è quanto di più vicino ad un “contatto” ci sia mai stato. Questi stessi ufologi magari sanno tutto sugli ormai quotidiani avvistamenti, filmati, fotografie, che poi regolarmene si rivelano essere delle autentiche “bufale”. Io sono dell’idea che non troveremo mai ET in una foto, in un video, o in un parco. Lo troveremo, se lo troveremo, sotto forma di comunicazione radio. Grazie agli scienziati e alla tecnologia, non agli “ufologi-per-caso”.
Non più di un mese fa una nota trasmissione televisiva ha proposto un servizio in cui si parlava di un presunto attacco militare alieno alle basi militari americane, che avrebbe causato anche la morte di numerosi militari statunitensi. Di questo evento, si diceva, nessuno saprebbe niente perché il tutto sarebbe stato insabbiato dal cover-up governativo. Ho citato il primo caso che mi è venuto in mente, su centinaia di questo genere. Ecco, se questa è l’ufologia, confesso che ne farei volentieri a meno.

Quando ho detto che da bambino facevo segnali luminosi verso la volta celeste, con una torcia tascabile a batterie, per comunicare con gli ufo, è vero. Ma ero un bambino. A volte scherzosamente mi chiedo: se avessi continuato a fare segnali con la torcia, forse oggi sarei caporedattore di qualche importante rivista, trasmissione, o organo di informazione?
Allora torno serio e mi rispondo che fortunatamente non esistono solo gli “ufologi-per-caso”, ma anche chi si occupa di ufologia con competenza, in modo sobrio, coscienzioso e ponderato.


Pensi che la scienza sia l'unico mezzo per risolvere la questione crop circles? Quali potrebbero essere gli elementi caratterizzanti (per la scienza) per ritenere un cerchio nel grano autentico, cioè non creato dall'uomo?

Credo che la scienza, pur con i suoi limiti, sia il miglior strumento di cui disponga l’umanità per indagare su qualsiasi fenomeno, almeno in cui non vi siano forti componenti immateriali, dello spirito, o ultra-immanenti.
In presenza di queste ultime, allora la scienza potrebbe non essere il miglior metodo o strumento per “risolvere la questione”, ed anzi potrebbe rivelarsi insufficiente, inadeguata. Essa è infatti chiamata a rispondere della realtà fisica, non di quella che potremmo definire spirituale.
La domanda allora diverrebbe la seguente: i cerchi nel grano sono una manifestazione dello spirito, o di conoscenze che sfuggono alla nostra logica e alla nostra scienza?
Può darsi, e in tal caso la scienza potrebbe non essere sufficiente. Ma a mio avviso questa è una possibilità del tutto remota, poiché tutto lascia intendere che non sia affatto così.

Colgo l’occasione per dire che bisognerebbe finalmente mettersi d’accordo sul ruolo della Scienza, che tutti utilizziamo quotidianamente (senza neppure accorgercene) e di cui tutti beneficiamo. Voglio dire che la Scienza non può essere utilizzata a piacimento e strumentalmente, tirata per la giacchetta in base alle convenienze. Chi produce argomentazioni metafisiche, spirituali, ultra-immanenti, non può poi ricorrere ad elementi scientifici e inserirli ad arte dove meglio conviene. Dico questo perché – riguardo i cerchi nel grano – quasi tutte le spiegazioni non convenzionali sulla loro scaturigine e natura, fanno ricorso strumentalmente ad elementi scientifici, per avvalorare determinate ipotesi e costruzioni di altra natura. Accade allora che la comunità scientifica giustamente intervenga, magari facendo cadere il castello di carte. A quel punto è inammissibile che si replichi che non tutto si può valutare col metro della Scienza.
Se siamo stati folgorati da una visione mistica o spirituale che ha infuso in noi la conoscenza, per cui statuiamo che i cerchi nel grano sono opera di alieni o entità misteriose, sta bene. In questo caso la Scienza non ha di ché replicare. Non è di sua competenza.
Se invece i cerchi nel grano sono opera di alieni perché – ad esempio - gli steli sono piegati sui nodi, questi ultimi risultano bruciati, ci sono insetti stecchiti sugli steli stessi, pertanto si deduce che siano stati esposti a forti fonti di calore, magari a microonde, magari tramite sfere di luce dotate di coscienza e intelligenza ecc ecc… allora la Scienza ha la facoltà, e oserei dire perfino il dovere, di intervenire per dimostrare che queste equazioni non stanno in piedi per innumerevoli ragioni, e che questa teoria è inverosimile se non infondata. Una fonte di calore di questo genere avrebbe incenerito l’intero campo, e non piegato solo alcuni steli selettivamente, o bruciacchiato alcuni nodi e non altri. Inoltre esistono spiegazioni naturali, in agronomia e in entomologia, per cui si generano questi effetti sulle piantagioni e sugli insetti.
Il discorso sarebbe molto più lungo e complesso, impossibile da approfondire in questa sede. Spero comunque di aver reso l’idea.

Riguardo la seconda domanda, sugli elementi caratterizzanti – per la scienza - per definire un crop circle come qualcosa di non-umano, credo che ad oggi non ce ne siano. Se la scienza è in grado di fornire una spiegazione ad un fenomeno, questo significa che quel fenomeno è convenzionalmente spiegabile. In presenza di elementi non spiegabili in via convenzionale, allora si potrebbe aprire all’ipotesi extra-terrestre. Torno ancora al c.d. “segnale Wow!”, per fare un esempio. In quel caso, quel segnale, di per sé già molto peculiare, fu sottoposto a tutte le possibili spiegazioni empiriche e scientifiche, procedendo per esclusione. Si escluse che potesse trattarsi di pianeti, satelliti, asteroidi, velivoli, trasmettitori, scintillazioni interstellari, lenti gravitazionali e via dicendo. Era dunque legittimo tenere in considerazione l’ipotesi extraterrestre. Nel caso dei cerchi nel grano invece, non esistono eventi scientificamente inspiegabili (anche se qualcuno ha voluto farlo sembrare), né elementi che possano seriamente condurre ad ipotesi extra-terrestri.


Cerchi nella neve, nell'acqua e nella sabbia. Hanno, secondo te, qualcosa di misterioso o è solo una nuova "moda artistica" che imita i crop circles?

Non la definirei propriamente una moda, neppure una imitazione. Credo siano il risultato di una manifestazione artistica (Land-Art, o Earth-Art) molto simile al crop-circling. Che io sappia non c’è granché di misterioso. Molti di questi artisti sono noti, e realizzano davvero dei capolavori incredibili, con l’ausilio di soli strumenti rudimentali. Di recente ho scritto un articolo intitolato “Viaggio nella landArt. Sono land-artists i veri alieni?” in cui ci sono molte immagini che illustrano le realizzazioni di alcuni di questi artisti, e c’è anche un parallelo con i cerchi nel grano. Credo quindi che quell’articolo (fatto in gran parte di immagini) sia la risposta più esauriente alla tua domanda. Chi volesse può trovarlo a questo indirizzo: www.cropfiles.it/articoli/LandArt.html


Tu pensi, considerando l'intera storia del fenomeno crop circles dalle origini ad oggi, che ci sia stato almeno un crop circle che non sia di fattura umana (questo non significa che sia stato per forza fatto da alieni, ma anche, per esempio, da altre energie a noi ancora sconosciute)?

Quel che ho fatto nella seconda parte del mio libro è proprio selezionare nove casi ritenuti – come tu dici – “non di fattura umana”, nove casi eclatanti, per i quali ci sarebbero prove incontrovertibili secondo cui non possono essere stati realizzati dall’uomo. Ebbene avrai sicuramente notato anche tu come queste prove incontrovertibili, ad un attento e approfondito esame, si sono rivelate discutibili, in alcuni casi delle autentiche panzane.
Ora è chiaro che non conosco tutti i crop circles apparsi nel mondo da trent’anni a questa parte. Tra quelli che conosco però (e non sono pochi) direi di no, nessuno può ragionevolmente ritenersi di origine o natura misteriosa o “esotica”, o almeno non è mai stato “dimostrato” tale. Del resto se ce ne fosse anche solo uno, potrebbero essercene tanti.


Siamo giunti alla conclusione di questa breve intervista. Come evolverà in futuro, secondo te, il fenomeno cerchi nel grano? E quali sono i tuoi progetti futuri sull'argomento?

Progetti specifici non ne ho. Continuerò ad occuparmi di questo tema, perché mi appassiona, anche se a volte mi cadono le braccia nel rendermi conto che i miei sono probabilmente sforzi inutili, dal momento che le illusioni troveranno sempre fonti di nutrimento e seguaci in quantità. Sto già pensando ad una seconda edizione del libro, ammodernata e con delle informazioni ulteriori, che vorrei rendere più fruibile a tutti, sotto tutti i punti di vista. Vedremo… l’editoria, soprattutto quella italiana, mi par di capire sia un altro mistero.
Riguardo come evolverà in futuro il fenomeno dei cerchi nel grano, io ho la sensazione che sia già in declino, e tenderà a scomparire man mano che ci si renderà conto – poco per volta – che si è trattato di una grande illusione.
Quando aprii “cropfiles.it”, sette anni fa, scrissi che il giorno in cui il mistero sarebbe stato svelato, il sito avrebbe chiuso. Per me oggi, salvo imprevedibili e improbabili svolte, il mistero è svelato, e il caso è chiuso. Non lo è però per moltissime persone, ragion per cui il sito rimane aperto e il mio ruolo rimane attivo. Credo però che basterà un’altra decina di anni. La verità, prima o dopo, viene sempre a galla. O forse no…

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Grazie a Leonardo Dragoni per la sua disponibilità.

Se siete interessati ad approfondire l'argomento vi rimandiamo al suo libro di cui potete trovare alcune informazioni a questo link: www.cropfiles.it/libro.html

Vi forniamo anche il link all'indagine statistica sui crop circles italiani nel quadriennio 2003-2006 svolta in collaborazione con noi: www.cropfiles.it/articoli/cropstatic.pdf
view post Posted: 6/7/2012, 14:10 Intervista sui cerchi nel grano a Leonardo Dragoni - I Cerchi nel Grano

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Quella che vi proponiamo di seguito è una breve intervista di 10 domande che abbiamo voluto sottoporre a Leonardo Dragoni in occasione dell'uscita del suo nuovo libro "La Verità sui Cerchi nel Grano, Tesi e confutazioni di un fenomeno discutibile", Edizioni Alvorada. Leonardo Dragoni, da sempre appassionato del fenomeno dei cerchi nel grano, nel 2005 ha fondato (e tutt'ora dirige) il sito “cropfiles.it”, che è considerato un punto di riferimento per la casistica di tutti i crop circles italiani dalle origini a oggi.
Personalmente riteniamo che il lavoro svolto da Leonardo (nostro caro amico da diversi anni) sia stato prima di tutto coraggioso, perchè sappiamo bene anche noi cosa significa avere a che fare con queste tematiche "scomode" e tutto ciò non è facile da affrontare se non si ha il giusto metodo e la giusta motivazione nel farlo; inoltre crediamo che il suo libro sia assolutamente necessario, perchè in merito a questo argomento dei cerchi nel grano negli anni si è creata davvero molta confusione di informazione, molto spesso non genuina, ed era appunto necessario rimettere il giusto ordine ad un argomento molto vasto e molto spesso intricato e rendere cosi una visione più chiara su questo affascinante mondo dei crop circles.

Segue ora l'intervista integrale.

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Iniziamo con una domanda classica, cosa ti ha spinto ad avvicinarti alla tematica dei crop circles? Puoi raccontarci brevemente come è nata questa tua passione e quali sono i motivi che ti spingono nella tua ricerca tanto da scrivere un libro su questo argomento?

Prima di tutto vorrei ringraziarti per questa intervista, e porgere un saluto ai lettori di “UfologiaMarche”, portale che – in un certo senso – ho visto nascere e crescere, e a cui vanno i miei migliori complimenti e auguri.

Non c’è un evento scatenante che mi ha spinto ad occuparmi di cerchi nel grano. Sono da sempre attratto dalle tematiche del mistero, da tutto ciò che sembra insondabile, bizzarro, arcano. Tra i tanti misteri, quello dei crop circles mi è sempre sembrato il più contemporaneo, il più accessibile e il più affascinante. È così che me ne occupo da circa dieci anni. Sette anni fa, nel 2005, ho fondato il sito cropfiles.it, in cui raccolgo e documento l’intera casistica dei pittogrammi italiani, dalle origini fino ad oggi. Tento anche di fare una seria ed esaustiva informazione su questo fenomeno, pubblicando studi, approfondimenti, indagini, interviste. Ho letto la gran parte della letteratura esistente su questo fenomeno, e mi confronto costantemente con altri appassionati, studiosi e ricercatori. Questo mi ha portato ad avere una conoscenza piuttosto approfondita dell’argomento, che però mal si concilia con l’informazione predominante divulgata dai media. Ecco perché un libro, che è al contempo la summa delle mie esperienze e conoscenze acquisite, ed un tentativo di fare una informazione sobria e puntuale, capace di riportare il fenomeno alla sua reale portata, di scavalcare i molti luoghi comuni e le approssimazioni della divulgazione di massa.


Quanti e quali sono i cerchi nel grano che hai visitato nella tua vita e se ce nè stato uno in particolare che ti ha colpito più degli altri?

Non ne ho visitati tantissimi, credo una dozzina o poco più. Sono più un “topo di biblioteca” che un esploratore. Molte volte sono stato sul punto di partire alla volta di qualche crop circles. A volte l’ho fatto, molte altre invece - vuoi gli impegni, vuoi la mia forte allergia alle graminacee - ho preferito guardarmi le foto e leggermi i reportage altrui, comodamente da casa.
Quello che sicuramente mi ha colpito più degli altri si trova proprio nelle Marche, a Montegranaro. Era il 26 giugno del 2005, e di buonora mi recai a Montegranaro per visitare il crop circle che era apparso qualche giorno prima, credo il giorno 18. Durante la ricerca mi sono però imbattuto in un altro pittogramma, che proprio non mi aspettavo di trovare. Si trattava di un agroglifo imponente e incantevole, probabilmente il più bello di quell’anno, e avrebbe suscitato nei mesi successivi un ricco dibattito. Credo di essere stato il primo a calcarlo. Per questi motivi ho deciso anche di utilizzare una foto che scattai quel giorno come copertina del mio libro, e come sfondo della homepage del mio sito. Inoltre all’epoca avevo ancora un approccio meno scettico verso questa tematica. Sono emotivamente molto legato a quel pittogramma. Se un giorno scoprirò chi lo ha realizzato, vorrò sdebitarmi.


A partire dall'anno 2003 ad oggi anche la regione Marche ha visto apparire nei propri campi di grano diversi crop circles più o meno complessi tanto da divenire una delle regioni d'Italia più colpita da questo fenomeno negli ultimi anni. Qual'è la tua idea riguardo i cerchi nel grano marchigiani?

Si hai ragione. Il 2003 è stato l’anno del boom di questo fenomeno in Italia, e le Marche – se non ricordo male – furono proprio la regione più colpita in assoluto quell’anno. Come sicuramente ricordi anche tu (lavorammo insieme su un documento di indagine statistica sui crop circles italiani nel quadriennio 2003-2006) Montegranaro, a quell’epoca, direi che poteva essere considerata la capitale dei cerchi nel grano, e le Marche in genere erano una regione fortemente interessata dal fenomeno. Lo è ancora per la verità, credo venga dopo il Piemonte, la Lombardia, e l’Emilia Romagna. Medaglia di latta insomma. Ultimamente va per la maggiore Poirino, e il Piemonte in genere. Sia per quantità che per qualità. I cerchi marchigiani sembrano in calo, ma restano comunque di tutto rispetto.


In un capitolo del tuo libro si dice che tutti concordano sul fatto che una buona porzione dei cerchi nel grano sia man-made (creato dall'uomo) e si danno delle percentuali (almeno il 50% secondo alcuni, fino all'80% secondo altri, la totalità secondo gli scettici). Quanti sono secondo te i crop circles creati dall'uomo? Qual'è la tua personale percentuale in merito?

Direi 99,9 periodico, solo perché non voglio dire 100. In cuor mio nutro sempre la remota speranza di aver preso una cantonata, a fare lo scettico. I fatti però ormai parlano molto chiaro, basta saperli e soprattutto volerli leggere. Quando si va ad approfondire seriamente questo tema, come credo di aver fatto con passione in questi anni, si scopre che dietro la cortina di fumo fatta di infinite speculazioni e sensazionalismi, c’è la nitida visione di una realtà molto diversa da quella che ci hanno sbandierato davanti agli occhi. E la realtà è che i cerchi nel grano sono opere d’arte (land-art), o – secondo da che prospettiva la si vuol vedere – sono forse la più grande illusione e beffa del secolo.
Sono fermamente convinto che chiunque sia dotato di un minimo di raziocinio, arriverebbe alle mie stesse conclusioni, se fosse informato correttamente. Purtroppo l’informazione sul crop-circling è invece una nota molto dolente, e quotidianamente vengono prodotti articoli, reportage, documentari, di assoluta disinformazione. Spesso in buona fede. Ti faccio un esempio banale. Se qualcuno dice che in un cerchio nel grano ha registrato delle anomalie elettromagnetiche, oppure dice che gli steli a terra erano intrecciati, dice – con due parole - qualcosa che fa apparire l’evento come misterioso, o addirittura alieno. Nessuno si chiede però cosa si intenda per “anomalie”, chi le ha rilevate, come, con che strumenti, con quali competenze, con quali verifiche, dove sono i dati, e cosa ci dicono realmente ed esattamente. E nessuno si chiede cosa significhi “steli intrecciati”, tantomeno nessuno sa che intrecciare gli steli – in determinate modalità, circostanze e settori del crop circle – può essere ad esempio una tecnica dei circlemakers (artisti che creano queste formazioni) dovuta a ragioni pratiche oltre che estetiche. E farlo, se lo sai fare, è più facile che spiegarlo. Sono solo banali esempi a caso (potrei farne un centinaio), che spero rendano l’idea di ciò di cui sto parlando.


Secondo te qual'è il messaggio che vogliono trasmettere e i motivi che spingono i circle-makers a creare i disegni sul grano anche rischiando denunce da parte dei proprietari dei terreni? Hai mai conosciuto di persona un circle-maker?

Di persona no, ne conosco diversi con cui mi sento telefonicamente, via mail, facebook ecc. Ho anzi in progetto di realizzare molto presto una intervista con alcuni di loro. Sicuramente ti saprei rispondere meglio dopo averli intervistati, ma per ora ti dirò che non credo si possa generalizzare. Ogni circlemaker, o gruppo di circlemakers, ha un suo stile, ha probabilmente le proprie motivazioni, i propri stimoli, e differenti messaggi da voler comunicare. Credo anche che esista, tra alcuni gruppi e individui, una sana rivalità artistica. Ci sono poi circlemakers che agiscono su commissione, o per denaro, e altri per passione, altri ancora per trasgressione, o per esprimersi artisticamente, e altri per un po’ di tutti questi motivi insieme. Esasperando il concetto, sarebbe come chiedersi cosa spinge i pittori a dipingere i loro quadri. Non credo possa esistere una risposta univoca.


Leggendo il libro si nota come molto spesso si getta discredito all'ufologia, ai testimoni di avvistamenti di ufo o ai vari sensitivi, ecc... ma poi, leggendo la conclusione, mi ha colpito molto la frase scritta nella quale dici che da bambino facevi segnali luminosi per cercare di comunicare con gli ufo. Innanzitutto mi preme sottolineare come l'acronimo UFO dall'inglese tradotto significa Oggetto Volante Non Identificato, che quindi non significa necessariamente navicella aliena proveniente dallo spazio come la maggior parte della gente pensa quando sente parlare di ufo. Detto ciò, qual'è il tuo pensiero attuale (e come si è modificato eventualmente dal passato) in merito all'ufologia? Secondo te siamo soli nell'universo?

Concordo evidentemente con te sull’acronimo UFO.
Spero che non siamo soli, e credo che sia una speranza ben riposta.
Non sono un ufologo, né un esperto di ufologia, quindi ti risponderò come posso. Personalmente credo che l’ufologia si possa considerare un ramo della conoscenza molto interessante e affascinante, se affrontato in modo serio. A mio avviso l’ufologia dovrebbe aspirare a mettersi al pari con altre scienze, ad esempio l’esobiologia. Per fare ciò è necessario che ampli il proprio raggio di azione e la propria portata, non limitandosi a identificarsi solamente con lo studio delle testimonianze relative agli avvistamenti. La testimonianza – sempre che sia in buona fede - è comunque legata a troppe variabili interne (mentali, di memoria, motivazione, ricordo, percezione) ed esterne (fisiche e ambientali, sociali, psicologiche, culturali, religiose). Pertanto è difficile che possa assurgere ad elemento discriminante o decisivo.
A maggior ragione se parliamo di sensitivi o contattisti, ritengo che questa tipologia di testimonianze dovrebbe rimanere confinata nella sfera privata e soprattutto spirituale, o comunque non dovrebbe avere risalto all’interno di una disciplina che voglia avere connotati oggettivi e apparire credibile.
A parer mio sarebbe anche necessario che l’ufologia si svincolasse da tutta una serie di orpelli e di personaggi che ne minano la credibilità, e che rappresentano una delle cause per cui questa disciplina rimane relegata nel campo – al più - delle pseudo-scienze. Un esempio banale: la settimana scorsa ho scritto un articolo per “Scienza e Conoscenza” sul “Segnale Wow!”. Gli “ufologi-per-caso”, forse non sanno neanche cosa sia. Eppure è quanto di più vicino ad un “contatto” ci sia mai stato. Questi stessi ufologi magari sanno tutto sugli ormai quotidiani avvistamenti, filmati, fotografie, che poi regolarmene si rivelano essere delle autentiche “bufale”. Io sono dell’idea che non troveremo mai ET in una foto, in un video, o in un parco. Lo troveremo, se lo troveremo, sotto forma di comunicazione radio. Grazie agli scienziati e alla tecnologia, non agli “ufologi-per-caso”.
Non più di un mese fa una nota trasmissione televisiva ha proposto un servizio in cui si parlava di un presunto attacco militare alieno alle basi militari americane, che avrebbe causato anche la morte di numerosi militari statunitensi. Di questo evento, si diceva, nessuno saprebbe niente perché il tutto sarebbe stato insabbiato dal cover-up governativo. Ho citato il primo caso che mi è venuto in mente, su centinaia di questo genere. Ecco, se questa è l’ufologia, confesso che ne farei volentieri a meno.

Quando ho detto che da bambino facevo segnali luminosi verso la volta celeste, con una torcia tascabile a batterie, per comunicare con gli ufo, è vero. Ma ero un bambino. A volte scherzosamente mi chiedo: se avessi continuato a fare segnali con la torcia, forse oggi sarei caporedattore di qualche importante rivista, trasmissione, o organo di informazione?
Allora torno serio e mi rispondo che fortunatamente non esistono solo gli “ufologi-per-caso”, ma anche chi si occupa di ufologia con competenza, in modo sobrio, coscienzioso e ponderato.


Pensi che la scienza sia l'unico mezzo per risolvere la questione crop circles? Quali potrebbero essere gli elementi caratterizzanti (per la scienza) per ritenere un cerchio nel grano autentico, cioè non creato dall'uomo?

Credo che la scienza, pur con i suoi limiti, sia il miglior strumento di cui disponga l’umanità per indagare su qualsiasi fenomeno, almeno in cui non vi siano forti componenti immateriali, dello spirito, o ultra-immanenti.
In presenza di queste ultime, allora la scienza potrebbe non essere il miglior metodo o strumento per “risolvere la questione”, ed anzi potrebbe rivelarsi insufficiente, inadeguata. Essa è infatti chiamata a rispondere della realtà fisica, non di quella che potremmo definire spirituale.
La domanda allora diverrebbe la seguente: i cerchi nel grano sono una manifestazione dello spirito, o di conoscenze che sfuggono alla nostra logica e alla nostra scienza?
Può darsi, e in tal caso la scienza potrebbe non essere sufficiente. Ma a mio avviso questa è una possibilità del tutto remota, poiché tutto lascia intendere che non sia affatto così.

Colgo l’occasione per dire che bisognerebbe finalmente mettersi d’accordo sul ruolo della Scienza, che tutti utilizziamo quotidianamente (senza neppure accorgercene) e di cui tutti beneficiamo. Voglio dire che la Scienza non può essere utilizzata a piacimento e strumentalmente, tirata per la giacchetta in base alle convenienze. Chi produce argomentazioni metafisiche, spirituali, ultra-immanenti, non può poi ricorrere ad elementi scientifici e inserirli ad arte dove meglio conviene. Dico questo perché – riguardo i cerchi nel grano – quasi tutte le spiegazioni non convenzionali sulla loro scaturigine e natura, fanno ricorso strumentalmente ad elementi scientifici, per avvalorare determinate ipotesi e costruzioni di altra natura. Accade allora che la comunità scientifica giustamente intervenga, magari facendo cadere il castello di carte. A quel punto è inammissibile che si replichi che non tutto si può valutare col metro della Scienza.
Se siamo stati folgorati da una visione mistica o spirituale che ha infuso in noi la conoscenza, per cui statuiamo che i cerchi nel grano sono opera di alieni o entità misteriose, sta bene. In questo caso la Scienza non ha di ché replicare. Non è di sua competenza.
Se invece i cerchi nel grano sono opera di alieni perché – ad esempio - gli steli sono piegati sui nodi, questi ultimi risultano bruciati, ci sono insetti stecchiti sugli steli stessi, pertanto si deduce che siano stati esposti a forti fonti di calore, magari a microonde, magari tramite sfere di luce dotate di coscienza e intelligenza ecc ecc… allora la Scienza ha la facoltà, e oserei dire perfino il dovere, di intervenire per dimostrare che queste equazioni non stanno in piedi per innumerevoli ragioni, e che questa teoria è inverosimile se non infondata. Una fonte di calore di questo genere avrebbe incenerito l’intero campo, e non piegato solo alcuni steli selettivamente, o bruciacchiato alcuni nodi e non altri. Inoltre esistono spiegazioni naturali, in agronomia e in entomologia, per cui si generano questi effetti sulle piantagioni e sugli insetti.
Il discorso sarebbe molto più lungo e complesso, impossibile da approfondire in questa sede. Spero comunque di aver reso l’idea.

Riguardo la seconda domanda, sugli elementi caratterizzanti – per la scienza - per definire un crop circle come qualcosa di non-umano, credo che ad oggi non ce ne siano. Se la scienza è in grado di fornire una spiegazione ad un fenomeno, questo significa che quel fenomeno è convenzionalmente spiegabile. In presenza di elementi non spiegabili in via convenzionale, allora si potrebbe aprire all’ipotesi extra-terrestre. Torno ancora al c.d. “segnale Wow!”, per fare un esempio. In quel caso, quel segnale, di per sé già molto peculiare, fu sottoposto a tutte le possibili spiegazioni empiriche e scientifiche, procedendo per esclusione. Si escluse che potesse trattarsi di pianeti, satelliti, asteroidi, velivoli, trasmettitori, scintillazioni interstellari, lenti gravitazionali e via dicendo. Era dunque legittimo tenere in considerazione l’ipotesi extraterrestre. Nel caso dei cerchi nel grano invece, non esistono eventi scientificamente inspiegabili (anche se qualcuno ha voluto farlo sembrare), né elementi che possano seriamente condurre ad ipotesi extra-terrestri.


Cerchi nella neve, nell'acqua e nella sabbia. Hanno, secondo te, qualcosa di misterioso o è solo una nuova "moda artistica" che imita i crop circles?

Non la definirei propriamente una moda, neppure una imitazione. Credo siano il risultato di una manifestazione artistica (Land-Art, o Earth-Art) molto simile al crop-circling. Che io sappia non c’è granché di misterioso. Molti di questi artisti sono noti, e realizzano davvero dei capolavori incredibili, con l’ausilio di soli strumenti rudimentali. Di recente ho scritto un articolo intitolato “Viaggio nella landArt. Sono land-artists i veri alieni?” in cui ci sono molte immagini che illustrano le realizzazioni di alcuni di questi artisti, e c’è anche un parallelo con i cerchi nel grano. Credo quindi che quell’articolo (fatto in gran parte di immagini) sia la risposta più esauriente alla tua domanda. Chi volesse può trovarlo a questo indirizzo: www.cropfiles.it/articoli/LandArt.html


Tu pensi, considerando l'intera storia del fenomeno crop circles dalle origini ad oggi, che ci sia stato almeno un crop circle che non sia di fattura umana (questo non significa che sia stato per forza fatto da alieni, ma anche, per esempio, da altre energie a noi ancora sconosciute)?

Quel che ho fatto nella seconda parte del mio libro è proprio selezionare nove casi ritenuti – come tu dici – “non di fattura umana”, nove casi eclatanti, per i quali ci sarebbero prove incontrovertibili secondo cui non possono essere stati realizzati dall’uomo. Ebbene avrai sicuramente notato anche tu come queste prove incontrovertibili, ad un attento e approfondito esame, si sono rivelate discutibili, in alcuni casi delle autentiche panzane.
Ora è chiaro che non conosco tutti i crop circles apparsi nel mondo da trent’anni a questa parte. Tra quelli che conosco però (e non sono pochi) direi di no, nessuno può ragionevolmente ritenersi di origine o natura misteriosa o “esotica”, o almeno non è mai stato “dimostrato” tale. Del resto se ce ne fosse anche solo uno, potrebbero essercene tanti.


Siamo giunti alla conclusione di questa breve intervista. Come evolverà in futuro, secondo te, il fenomeno cerchi nel grano? E quali sono i tuoi progetti futuri sull'argomento?

Progetti specifici non ne ho. Continuerò ad occuparmi di questo tema, perché mi appassiona, anche se a volte mi cadono le braccia nel rendermi conto che i miei sono probabilmente sforzi inutili, dal momento che le illusioni troveranno sempre fonti di nutrimento e seguaci in quantità. Sto già pensando ad una seconda edizione del libro, ammodernata e con delle informazioni ulteriori, che vorrei rendere più fruibile a tutti, sotto tutti i punti di vista. Vedremo… l’editoria, soprattutto quella italiana, mi par di capire sia un altro mistero.
Riguardo come evolverà in futuro il fenomeno dei cerchi nel grano, io ho la sensazione che sia già in declino, e tenderà a scomparire man mano che ci si renderà conto – poco per volta – che si è trattato di una grande illusione.
Quando aprii “cropfiles.it”, sette anni fa, scrissi che il giorno in cui il mistero sarebbe stato svelato, il sito avrebbe chiuso. Per me oggi, salvo imprevedibili e improbabili svolte, il mistero è svelato, e il caso è chiuso. Non lo è però per moltissime persone, ragion per cui il sito rimane aperto e il mio ruolo rimane attivo. Credo però che basterà un’altra decina di anni. La verità, prima o dopo, viene sempre a galla. O forse no…

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Grazie a Leonardo Dragoni per la sua disponibilità.

Se siete interessati ad approfondire l'argomento vi rimandiamo al suo libro di cui potete trovare alcune informazioni a questo link: www.cropfiles.it/libro.html

Vi forniamo anche il link all'indagine statistica sui crop circles italiani nel quadriennio 2003-2006 svolta in collaborazione con noi: www.cropfiles.it/articoli/cropstatic.pdf
view post Posted: 29/6/2012, 22:13 Un Saluto a Tutti :) - Presentazioni
Ciao, sei la benvenuta nel forum!! ;)
view post Posted: 29/6/2012, 22:11 secondo voi..è un palloncino? - Presentazioni
Ciao e benvenuti entrambi nel forum! ;)
Possiamo approfondire la vicenda se volete e per farlo vi chiedo cortesemente di compilare l'apposito modulo di segnalazione presente nel nostro sito: http://www.ufologiamarche.altervista.org/m...ione%20ufo.html

Grazie.

Ciao!
113 replies since 28/6/2005