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Posts written by Nepos

view post Posted: 26/10/2009, 21:36 Incontro-dibattito del Gruppo Ufologico del Veneto - Eventi ed appuntamenti
Incontro-dibattito del Gruppo Ufologico del Veneto sui cerchi nel grano 2009 e il codice Dresda, profezie Maya e avvistamenti Ufo.

SABATO 31 OTTOBRE 2009 DALLE ORE 16: 00 ALLE 22:00
presso l’Auditorium di Casoni di Mussolente, vicino alla Chiesa.
(a fianco della Farmacia e dell’Ufficio Postale)

Scarica e visualizza l'invito al dibattito in formato Pdf qui sotto:
view post Posted: 24/10/2009, 22:30 Regolamento generale del forum - Presentazioni
Leggere attentamente il regolamento prima di postare messaggi nel forum.

1) Lo Staff del forum di Ufologiamarche non ammette discriminazioni di alcun tipo, tutti devono essere assolutamente rispettati indipendentemente dalla religione, sesso, appartenenza di etnia e idee politiche.

2) Lo Staff del forum è formato da amministratori e moderatori qualsiasi decisione adottata da loro nei confronti degli utenti è indiscutibile, tranne alcune eccezioni che saranno valutate al momento. Pertanto è comunque permesso chiedere spiegazioni, non utilizzando però lo spazio pubblico del forum. Eventuali contestazioni vanno effettuate via e-mail oppure in forma privata.
La trasgressione al presente articolo comporta l'allontanamento dal forum.

3) I messaggi vengono postati in tempo reale nel forum, cioè non esiste un loro controllo preventivo, pertanto non appena possibile e se il messaggio contiene termini offensivi nei confronti di altri utenti, lo Staff prenderà i dovuti provvedimenti.
Per le violazioni meno gravi, ad insindacabile giudizio del moderatore, si potrà procedere alla modifica del messaggio incriminato.
Le suddette regole valgono sia per messaggi contenuti all'interno del forum, sia per firme e avatar.

4) E' raccomandato l'uso parsimonioso delle parole in maiuscolo, delle frasi cosiddette "urlate", delle ambiguità e delle ironie che possono dare adito a equivoci e malintesi. Consigliato l'uso delle faccine (emoticons) in sostituzione del tono di voce.
Si raccomanda di non scrivere in maiuscolo i titoli delle discussioni in quanto crea confusione all'interno del forum.

5) I messaggi contenuti nel forum possono essere riprodotti su qualunque mezzo di comunicazione a condizione che si chieda l'autorizzazione ai rispettivi autori e si citi la fonte (p.es. il dominio del portale o del sito). Ciò vale anche se si preleva parti di testo da altri siti esterni al forum e si inseriscono all'interno delle discussioni.

6) Lo Staff vieta l’uso del forum per inserzioni commerciali, a scopo speculativo o per fini di lucro, se ciò dovesse accadere lo Staff non se ne ritiene responsabile di tale atto e la sanzione potrebbe essere punita anche con l’espulsione dal forum.

7) Se qualche utente del forum pensa sia necessario criticare chi non rispetta tali regole, lo faccia indirizzando privatamente una mail agli amministratori, i quali provvederanno a prendere i necessari provvedimenti.

8) Qualora un utente venga bannato dal forum e quindi espulso dagli amministratori per gravi motivi, non può reiscriversi con altro nickname. Qualora un utente bannato si reiscriva al forum e venga scoperto dagli amministratori o dai moderatori , verrà nuovamente esplulso dal forum bannando il suo IP.

Per qualsiasi altra informazione o ulteriore chiarimento in merito al regolamento di questo forum contattare lo Staff di Ufologiamarche privatamente.

Buona navigazione nel nostro forum.

Staff di Ufologiamarche:
Amministratore: Nepos
Moderatore: Robertord82
view post Posted: 24/10/2009, 21:53 Ufologia fuori delle Marche - Ufologia fuori dalle Marche
Questa sezione è stata appositamente creata con lo scopo di raccogliere le news, eventi, segnalazioni ufologiche al di fuori della regione Marche, cioè dal resto d'Italia compresa l'ufologia all'estero. Tale sezione è ordinata in 3 sottosezioni dedicate rispettivamente alle segnalazioni degli eventi, convegni ed appuntamenti ufologici organizzati fuori dalla regione Marche, la sezione per le novità e segnalazioni Ufo da tutto il mondo ed infine una sezione dedicata al fenomeno dei Cerchi nel grano che appaiono in Italia e nel mondo.

Edited by Nepos - 27/10/2009, 19:11
view post Posted: 7/10/2009, 20:39 UFO, QUALE VERITA'? di Alessio Follieri - Spazio links e risorse
UFO, QUALE VERITA'?
di Alessio Follieri

image

In questo saggio breve (50 pp), lo scrittore Alessio Follieri, affronta il fenomeno Ufo da un punto di vista totalmente innovativo. Invita l'attenzione dei lettori, verso una nuova interpretazione del fenomeno, criticando le diverse versioni che spesso popolano i media, spiegandone i motivi e l'inconsistenza delle molteplici e diverse opinioni sul fenomeno. E' un saggio breve, che appunto apre solamente un panorama diverso della conoscenza del fenomeno più controverso degli ultimi 50 anni dalla sua esperienza personale di riecercatore e divulgatore.Il presente saggio è sviluppato in un formato di premessa di un futuro lavoro editoriale completo sul fenomeno ufo che è in preparazione ed entrerà nel programma editoriale delle pubblicazioni dell'autore.

Link alla pagina del sito alessiofollieri.com dove scaricare il libro
view post Posted: 26/9/2009, 21:22 Aggiornamenti del Forum e del Sito - Regolamento e Comunicazioni Ufficiali

Aggiornamenti tecnici del Sito Web


30 settembre 2008:
Completata la sezione Ricerche del sito ed inseriti due studi di analisi sui crop circles marchigiani degli anni 2005 e 2006.

6 ottobre 2008:
Completata la sezione News del sito con gli archivi delle notizie ufologiche dalle Marche e gli aggiornamenti del sito.

30 novembre 2008:
Creato nel sito il Database sui crop circles nelle Marche con gli archivi di ogni anno relativi a tutti i casi di cerchi nel grano dal 2003 al 2008. Alcuni archivi sono in fase di aggiornamento e verranno completati al più presto.

10 dicembre 2008:
Completato e pubblicato nel sito l'archivio sui cerchi nel grano marchigiani dell'anno 2008.
Tutte le schede tecniche sui crop circles e tutte le informazioni sono disponibili nell'archivio al seguente indirizzo: Archivio crop circles nelle Marche 2008

- Anno 2009:

12 gennaio 2009:
Completato e pubblicato nel sito l'archivio degli avvistamenti Ufo nelle Marche dell'anno 2000.
L'archivio è composto dalle informazioni raccolte per ogni avvistamento e sono presenti dei grafici che mostrano l'andamento degli avvistamenti durante l'anno. L'archivio è raggiungibile al seguente indirizzo: Archivio avvistamenti Ufo nelle Marche anno 2000

5 aprile 2009:
Sono state apportate delle modifiche e dei miglioramenti ai moduli di invio segnalazione avvistamento UFO e al modulo dei contatti. Ora l'inoltro da parte dell'utente risulta molto più veloce e pratico grazie ad un collegamento diretto con il nostro database, in questo modo ci è più facile anche gestire i vostri dati inviatoci rispondendovi il più rapidamente possibile.
I due moduli sono raggiungibili sempre ai consueti link all'interno del sito che qui ricordiamo:
Modulo di segnalazione avvistamento UFO e Contatti

17 maggio 2009:
Aggiornate le schede tecniche dei crop circles marchigiani della stagione 2008.
Sono state aggiunte nuove informazioni ad ogni caso di cerchio nel grano e sono stati apportati dei miglioramenti alla grafica delle schede.
E' stata inoltre aggiunta una nuova scheda di un caso di crop irregolare registrato lo scorso anno a Salvano (AP).
Per visualizzare le nuove schede basta accedere al database dei crop circles marchigiani 2008 al seguente indirizzo: Archivio crop circles marchigiani 2008

9 giugno 2009:
Aggiornate le schede relative ai convegni ufologici nella regione Marche presenti al seguente indirizzo: Convegni in tema ufologico nelle Marche
E' stata inoltre aggiunta la scheda relativa alla conferenza svoltasi il il 14 marzo 2009 a Monte San Vito (AN) dal titolo "Ombre aliene su Marte"; all'interno della scheda è possibile visualizzare il resoconto e le foto della serata e tutte le altre informazioni sull'evento.
La scheda è raggiungibile al seguente indirizzo: Conferenza Ombre aliene su Marte

15 giugno 2009:
Inserito nel sito l'archivio sui cerchi nel grano marchigiani dell'anno 2009.
Anche quest'anno è iniziata la stagione dei cerchi nel grano, a giugno è stato registrato il primo crop circle nelle Marche. Anche per l'anno corrente, cosi come per gli anni passati, è stato inserito l'archivio dei crop circles dove verranno segnalati tutti i crop di quest'anno. L'archivio è raggiungibile al seguente indirizzo: Archivio crop circles nelle Marche 2009

12 luglio 2009:
Completato e pubblicato nel sito l'archivio sui cerchi nel grano marchigiani dell'anno 2003.
L'archivio è completo di tutte le informazioni su tutti i casi di cerchi nel grano apparsi nel 2003 nelle Marche dove sono presenti le schede relative ad ogni crop circle, un archivio di articoli di giornale e una mappa con Google Maps dove segnaliamo il punto esatto di apparizione di ogni cerchio. L'archivio è raggiungibile al seguente indirizzo: Archivio crop circles nelle Marche 2003

6 settembre 2009:
Completato ed inserito l'archivio sui cerchi nel grano marchigiani dell'anno 2004. Le schede tecniche dei crop circles e tutte le informazioni sono disponibili nell'archivio al seguente indirizzo: Archivio crop circle nelle Marche 2004

28 settembre 2009:
Completato ed inserito l'archivio sui cerchi nel grano marchigiani dell'anno 2005. Le schede tecniche dei crop circles e tutte le informazioni sono disponibili nell'archivio al seguente indirizzo: Archivio crop circle nelle Marche 2005

13 novembre 2009:
Completato ed inserito l'archivio sui cerchi nel grano marchigiani dell'anno 2006. Le schede tecniche dei crop circles e tutte le informazioni sono disponibili nell'archivio al seguente indirizzo: Archivio crop circle nelle Marche 2006

- Anno 2010:

10 gennaio 2010:
Completato ed inserito l'archivio sui cerchi nel grano marchigiani dell'anno 2007. Le schede tecniche dei crop circles e tutte le informazioni sono disponibili nell'archivio al seguente indirizzo: Archivio crop circle nelle Marche 2007

16 febbraio 2010:
Inserito nella sezione Ricerche uno studio sulle luci anomale dell'Adriatico 2009.
Nell'anno 2009 si sono registrati lungo la costa adriatica numerosi avvistamenti di luci anomale. Sono state avanzate varie ipotesi in merito e gli avvistamenti hanno fatto molto parlare di se negli ultimi mesi. Ufologiamarche ha pertanto ritenuto necessario un analisi precisa sul fenomeno per valutare le caratteristiche delle luci anomale dell'Adriatico, avanzare delle ipotesi congruenti con le analisi svolte ed infine esprimere delle considerazioni finali sugli avvistamenti in modo da porre chiarezza su tale fenomeno almeno per quanto riguarda alcune date particolari durante lo scorso anno 2009. La relazione è scaricabile all'interno della sezione del sito: Ricerche di Ufologiamarche

30 aprile 2010:
Apportate delle migliorie al modulo di segnalazione UFO presente nel portale. Il modulo è raggiungibile al seguente indirizzo: Modulo segnalazione avvistamento UFO

28 maggio 2010:
Inserito nel sito l'archivio sui cerchi nel grano marchigiani dell'anno 2010.
Anche quest'anno è iniziata la stagione dei cerchi nel grano, a maggio è stato registrato il primo crop circle nelle Marche. Anche per l'anno corrente, cosi come per gli anni passati, è stato inserito l'archivio dei crop circles dove verranno segnalati tutti i crop di quest'anno. L'archivio è raggiungibile al seguente indirizzo: Archivio crop circles nelle Marche 2010

- Anno 2011:

26 aprile 2011:
E' stato inserito nella home page del sito il nuovo modulo di ricerca con tecnologia Google.
In questo modo i visitatori potranno cercare direttamente, attraverso l'inserimento di una parola chiave, qualsiasi argomento di suo interesse presente esclusivamente all'interno del nostro sito web proprio come normalmente si effettua una ricerca su Google.

4 giugno 2011:
Inserito nel sito l'archivio sui cerchi nel grano marchigiani dell'anno 2011.
Anche quest'anno è iniziata la stagione dei cerchi nel grano, a giugno è stato registrato il primo crop circle nelle Marche. Anche per l'anno corrente, cosi come per gli anni passati, è stato inserito l'archivio dei crop circles dove verranno segnalati tutti i crop di quest'anno. L'archivio è raggiungibile al seguente indirizzo: Archivio crop circles nelle Marche 2011

Edited by Nepos - 4/6/2011, 15:11
view post Posted: 26/9/2009, 14:40 Luci notturne avvistate fra Rimini Pesaro e Ancona - Segnalazione Avvistamenti
Riguardo l'avvistamento delle luci anomale dell'8 luglio, recentemente è uscito fuori un articolo sul quotidiano e non solo in cui il Cross Project afferma che tali luci avvistate da centinaia di testimoni quella sera altro non sono che il lancio di flares da parte di alcuni aerei militari. L'articolo è visibile al seguente indirizzo nel forum: http://ufologiamarche.forumfree.net/?t=41885417
view post Posted: 3/9/2009, 13:49 Documentario Voyager - 1978,l'anno del contatto? - Luci anomale in Adriatico
Nella puntata di Voyager del 14 gennaio 2009 si parla degli strani eventi accaduti nella costa adriatica alla fine dell'anno 1978. Vengono riproposte le testimonianze dei pescatori dell'epoca sugli eventi anomali accaduti nel tratto di costa tra San Benedetto del Tronto e Pescara.

VOYAGER - 1978,L'ANNO DEL CONTATTO? - PARTE 1



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VOYAGER - 1978,L'ANNO DEL CONTATTO? - PARTE 2



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VOYAGER - 1978,L'ANNO DEL CONTATTO? - PARTE 3



view post Posted: 1/9/2009, 13:35 Il CROSS Project - Luci anomale in Adriatico

Copernico Radio and Optical Skywatching System

A seguito di ripetuti e documentati avvistamenti di luci anomale da parte di personale dell'Osservatorio Astronomico N. Copernico di Saludecio (RN), non riconducibili a nulla di conosciuto, dal Gennaio 1997 è iniziato un monitoraggio sistematico nel campo ottico e fotografico. Tale fenomeno luminoso è stato notato sia sulla verticale del nostro osservatorio che sulla costa romagnola-marchigiana a più riprese.

Il fenomeno delle luci in Adriatico non è storicamente databile, esistono però molte testimonianze del passato che ci inducono a racchiudere tutti gli eventi in una classificazione tipologica non troppo estesa; sostanzialmente costituita da apparizioni di "luci" di varia forma, luminosità e durata. Questi eventi hanno alimentato da sempre una certa casistica, anche ufologica, senza tuttavia riuscire a ridurre il fenomeno sotto un unico denominatore.

Il CROSS PROJECT, (Copernico Radio and Optical Skywatching System), è il programma di ricerca che si prefigge di catalogare e studiare il fenomeno. L'obbiettivo è documentare e studiare da un punto di vista fisico le luci anomale oltre a verificare eventuali analogie con gran parte della casistica documentata in Norvegia e in altre parti del mondo.

Il progetto elaborato all'interno dell'Osservatorio, supportato dalla collaborazione tecnica dell'Astrofisico Massimo Teodorani e dell'Ing. Stelio Montebugnoli del Dip. di Radioastronomia del CNR con sede a Medicina (BO), è nata a seguito di vari contatti durante i quali è stata messa a confronto la nostra fenomenologia luminosa con quella più nota delle luci di Hessdalen, da loro indagata e studiata durante le missioni EMBLA 2000/01/02.

I responsabili del progetto, durante le numerose sessioni di monitoraggio effettuate dal 2000 al 2002, hanno riscontrato due siti privilegiati per l'osservazione delle luci: il promontorio di Gabicce (PU) e la baia di Portonovo di Ancona. Luoghi che in entrambi i casi di affacciano sul mare con caratteristiche di buio e altitudine essenziali per una migliore osservazione.

Il materiale fotografico e video raccolto durante le sessioni di monitoraggio costituisce l'evidenza fisica e documentale delle luci anomale in Adriatico.

Il sito del CROSS PROJECT: http://www.copernico-online.org/crosshome.asp
view post Posted: 1/9/2009, 13:24 Luci in Adriatico - Luci anomale in Adriatico
"Madonne dei lumi", così le definivano nel Medioevo quelle misteriose luci, intense e brillantissime, che apparivano all'improvviso al di sopra della superficie del mare Adriatico accendendosi, moltiplicandosi, rincorrendosi e scomparendo altrettanto velocemente.
Ma la loro fama era nota già al tempo dei Romani, grazie a Tito Livio (59 a.C.-17 d.C.) il quale ne parla nella sua monumentale opera, in 142 libri, intitolata "Storia di Roma dalla sua fondazione". Indagando così nel passato, si apprende che quelle strane luci apparivano praticamente in tutto l'alto Adriatico e si spalmavano dalla Croazia sino alle Marche, andando dalla costa al mare aperto. In estrema sintesi, queste luci sono così caratterizzate dai seguenti comportamenti:
1- una direzione preferenziale N/NE, non superiore a 30° sia sull'orizzonte marino che sull'entroterra;
2- rimangono visibili per tutto l'anno ma presentano picchi di visibilità in gennaio, agosto e settembre;
3- gli orari invernali di apparizione sono concentrati fra le 19,00 e le 23,00;
4- gli orari estivi di apparizione vanno dalle 21,00 alle 23,00;
5- vi sono apparizioni regolari, con luci distanziate in tempi multipli fra loro e apparizioni irregolari, con luci senza alcuna relazione temporale.

Cronache dell'incredibile
Ed ecco tutta la cronaca riscritta di ciò che realmente accadde nel corso dei mesi di novembre e dicembre di quel lontano 1978, tratti dagli articoli del quotidiano "Il Resto del Carlino", così come vennero riferite principalmente dal giornalista Claudio Santini.

Cronaca del 12 novembre 1978: "A pesca con gli Ufo"
Pescara, 11 novembre - Nel tratto di costa che se ne va da Pescara a Pesaro ci fu qualcuno che giurò di aver visto gli ufo: globi color rosso chiaro che uscivano dal mare per puntare verso il cielo con una scia gelida. Altri a San Benedetto del Tronto sostennero di essersi trovati in mare in mezzo a colonne di acqua alte anche 10 metri mentre la bussola e il radar sembravano impazziti. Alla Capitaneria di Porto dissero: «Nulla di anormale è stato notato nel tratto di mare che terrorizza i pescatori. D'altra parte segnalazioni diretta del fenomeno non ce ne sono giunte». Però in tanti videro le motovedette militari uscire di notte e perlustrare fino all'alba. Così, alla Capitaneria suddetta, di nuovo risposero: «Si tratta di controlli normali». Il marinaio Carlo Palestrini disse: «Io ho notato una grande macchia bianca, alta 40/50 metri e larga quasi 1 chilometro. Il mare era in bonaccia. Io là non ci torno più". (Bonaccia: calma di vento e di mare).

Lo strano colloquio
La notte dell'11 novembre alcuni marinai, che tentarono un'uscita in mare per catturare pesce, udirono via radio, sul canale 16 Uhf, una conversazione fra la motovedetta militare Cp 2018 e la Capitaneria di Porto di Pescara: «Qui Cp 2018, ufficiale Bellomo in navigazione a 4 miglia al largo di Pescara. Abbiamo notato una specie di razzo color giallo chiaro che si è alzato dal mare verso il cielo. È salito per 200-300 metri».
Dalla Capitaneria dissero: «Recatevi subito sul posto».
Momenti di silenzio poi di nuovo dalla motovedetta: «Siamo giunti sul posto e non abbiamo notato niente: nessun natante, nessun naufrago. Eppure siamo sicuri di aver visto quel segnale».
Dalla Capitaneria: «Parlate più forte. Vi sentiamo malissimo. Ci sono molti disturbi».
Dalla motovedetta risposero: «Anche noi vi sentiamo male e poi c'è una cosa singolare: il radar non funziona più come prima».

Le prime teorie
Intervistati a tal proposito altri marinai abruzzesi dissero: «Dunque, non siamo solo noi ad avere le visioni». Il tratto di mare interessato va dal Conero a Pescara. Un marinaio disse: «Qui, tra i 20 ed i 30 km dalla costa, vi è una profondità di 100 metri ma vi è anche una specie di fossa che conduce ad una profondità di 500 metri. Di norma, il fondale è piatto ma diventa scosceso nei punti dove emergono le isole. Da queste parte il mare è di solito calmo ma all'inizio di giugno sono iniziati i problemi: sono stati notati degli strani andirivieni di flutti che hanno fatto pensare ad una specie di maremoto. Gli specialisti hanno però chiarito che quel fatto si doveva imputare ad un terremoto avvenuto nei Balcani». Altri marinai replicarono che quando vi fu il terremoto in Grecia non si vide nulla di simile. Le segnalazioni ebbero inizio da tre località: da Pesaro giungevano segnalazioni di strane maree, da San Benedetto del Tronto furono segnalate colonne di acqua che si alzavano all'improvviso e da Pescara vennero segnalati strani globi rosso-chiari che saettavano verso il cielo.

Altre teorie
Ad un certo momento si sparse anche la voce fantasiosa di un sommergibile straniero che stava esplorando tutta l'aerea, dai fondali alla superficie, aiutato in ciò da piccole imbarcazioni fatta uscire dallo scafo e rientranti in esso solo dopo averlo segnalato attraverso il lancio di segnali luminosi. Ragionando un po' più scientificamente, si tentò di formulare una teoria semplice e credibile, più nota come "Teoria del metano": poiché sotto i fondali dell'area presentano vi sono consistenti giacimenti metaniferi, che sono sondati di continuo dalle trivelle delle navi, è probabile che ne venga turbato l'equilibrio delle pressioni sottomarine; tutto ciò provocherebbe improvvise fuoriuscite di gas, tali da far ribollire l'acqua o da provocare fuoriuscita violente, sotto forma di colonna.

Cronaca del 13 novembre 1978: "La Marina indaga"
Alla data del 12 novembre si seppe che la marina stava indagando da quasi una settimana su ciò che era accaduto e continuava ad accadere nel Mar Adriatico, fra Pescara e Pesaro: globi luminosi che fuoriuscivano dal mare, puntavano verso il cielo e subito dopo si rituffavano fra le onde, acqua che ribolliva o che si alzava in colonne di 15-20 metri e radar che impazzivano per la durata delle misteriose manifestazioni.

La marina militare ammette gli avvistamenti
Vi fu subito una prima ammissione ufficiale da parte delle autorità: «Signori, non chiedetemi la spiegazione di quello che sto per dirvi perché non la so nemmeno io e se la sapessi non potrei dirvela. Qui accanto a me c'è il comandante Vitale Bellomo, responsabile della motovedetta CP 2018 (Pronuncia: venti, diciotto), che è stato inviato in perlustrazione con il sottufficiale Nello di Valentini, il sergente Corvaglia, i marinai Papoli e Margheritini», disse ai numerosi giornalisti l'allora comandante della Capitaneria di Porto di Pescara, Piero Gallerano. Il sergente Corvaglia disse: «Cosa volete che vi dica? Posso solo riferirvi i fatti, oggetto di una relazione inoltrata a Roma. Navigavamo a circa quattro miglia dalla costa quando abbiamo notato un globo luminoso salire dal mare e alzarsi, a circa 45 gradi verso il cielo. Ci siamo portati sul posto ma non abbiamo incontrato nulla di normale, cioè navi in avaria, naufraghi, battelli che chiedevano soccorso». Ad una domanda precisa di un giornalista, egli escluse che si fosse trattato di un messaggio previsto dal codice italiano di navigazione. Ad una successiva domanda riguardante il radar di bordo, egli rispose con queste parole: «Il radar non ha segnalato nulla: anzi, le apparecchiature strumentali sono "impazzite" per alcuni minuti mentre le comunicazioni radar sono diventate estremamente difficoltose». Il sergente, rispondendo ad una domanda precisa, concluse le sue dichiarazioni con la seguente affermazione:«No, non credo agli Ufo».

Tutti a Silvi Marina: il mare bolle!
Allora i giornalisti chiesero al comandante se egli sapesse di altre manifestazioni simili accadute in altri luoghi ed egli li indirizzò a Silvi Marina. I giornalisti si recarono immediatamente colà ed iniziarono ad intervistare la gente del porto. Disse Pasquale Orsini, del motopeschereccio IGEA:«Erano le 8 di venerdì mattina quando sono stato svegliato dal motorista Guido Ciaccio che mi ha detto:"Il mare bolle"; e io gli ho risposto: "Ma smettila"; e lui, di rimando:"Ma no, è proprio così". Allora sono salito in coperta e ho visto una cosa che non dimenticherò mai più: l'Adriatico era come una pentola pronta a buttar giù la pasta. Il fenomeno è durato cinque minuti. Poi, dopo un quarto d'ora, tutto si è ripetuto. Una cosa da pazzi. Mi sono sentito il sangue freddo come una "minerale" in frigorifero. Poi ho detto: "Ragazzi, testa a posto e torniamo in porto!».

Lampi rossi e radar impazziti
A queste parole, seguirono quelle di Roberto Cinchella, il quale era l'uomo di punta del peschereccio PADRE PIO:«Erano le quattro e mezzo di martedì scorso ed ero al largo. C'era foschia. Ad un tratto, nel cielo ho visto un lampo rosso, poi una macchia bianca come se il mare stesse per unirsi col cielo. C'era bonaccia. Ho gettato un occhio al radar e mi sono accorto che era impazzito. Cosa dovevo fare? Sono tornato in porto e non ho detto nulla per non sentirmi dire che ero diventato matto. Così ho chiamato via radio un altro pescatore». E l'amico, Giorgio Mazzoni, comandante del peschereccio AQUILA, dichiarò:«Avevo già sentito parlare di strani fenomeni da quelle parti. Così, appena avuta la segnalazione, ho drizzato le orecchie. Ho guardato il radar e sono rimasto di stucco. Le linee di fede (la banda che indica la prua della nave, seguendo la quale, se non ci sono ostacoli, si continua la navigazione) oscillava da tutte le parti. Ho chiamato i carabinieri che sono arrivati con una motovedetta. Per questo non ho fatto segnalazioni alla Capitaneria di Porto».

Morti misteriose
Ancora un'altra intervista ed ancora altri misteri. I giornalisti seppero che i fratelli Vincenzo e Giacomo De Fulgentiis, di 32 e 34 anni erano andati a pesca, per hobby, al largo di Montescuro, una località situata fra Giulianova e San Benedetto del Tronto. Il mare era tranquillo come l'olio eppure furono trovati cadaveri, a circa venti metri di profondità, morti nel naufragio della loro imbarcazione. I soccorritori dissero che la barca era in rotta di navigazione come se qualcuno vi avesse versato acqua dall'alto. Sulla vicenda, a quel tempo indagò il pretore di San Benedetto del Tronto.

Fonte: https://digilander.libero.it/cuf.fe/luci.htm
view post Posted: 31/8/2009, 23:04 Gli Uso nel Mar Adriatico - USO (Unidentified Submerged Object)
Verso la fine del 1978 il nostro Mare Adriatico fu teatro di una incredibile serie di avvistamenti e tutta la costa venne interessata, a più riprese, dall'apparizione di luci colorate, di Ufo metallici e di Uso che se ne entravano e se ne uscivano tranquillamente dall'acqua e producevano interferenze magnetiche alle apparecchiature elettroniche delle imbarcazioni dei pescatori. La gente di mare prese così paura da quello che stava succedendo che non voleva più uscite di notte per andare a pesca.

Forme e rumori degli Uso adriatici - Moltissimi pescatori ebbero a dichiarare che aveva avvistato i classici dischi volanti ma anche strane forme, rassomiglianti a cilindri e a sigari di diverse grandezze. Le occasioni per osservare furono tantissime e quei pescatori dissero che gli oggetti volanti non emettevano alcuna sonorità chiaramente udibile, inoltre, allorquando si immergevano nelle acque adriatiche si potevano osservare chiaramente solo limitati spostamenti di masse d'acqua.

Movimenti degli Uso adriatici - Furono osservati anche i movimenti compiuti e ci fu veramente di che allibire: quegli Ufo e quegli Uso si spostavano a zigzag o a balzi o a scatti oppure eseguivano incredibili manovre che contemplavano letteralmente delle variazioni improvvise di rotta nonché accelerazioni e rallentamenti impressionanti.

Effetti della presenza degli Uso adriatici - Vennero anche notate colonne di acqua che si alzavano improvvisamente, raggiungevano la trentina di metri e poi si esaurivano ma, in alcuni casi, raggiunsero anche i 300 metri, ovvero l'altezza di sette campanili, uno sull'altro. Nessuno dei testimoni, e furono diverse centinaia se non migliaia, dichiarò che, al momento degli avvistamenti, vi fosse presenza di vento o di moto ondoso delle acque.

Fenomeni luminosi creati dagli Uso adriatici - Uno degli aspetti più interessanti ed impressionanti delle manifestazioni usologiche in adriatico furono certamente i Fenomeni Luminosi Transeunti (leggi "Transitori") o TLP (Transient Luminescent Phenomena). Migliaia di persone videro distintamente e fotografarono formazioni globulari e formazioni a sigaro, con colorazioni che andavano dal rosso al bianco. Esse furono avvistate principalmente nelle ore notturne, sia accanto alle imbarcazioni che sulla superficie del mare che sulla linea dell'orizzonte visivo. Inoltre, questi globi di luce furono notati distintamente mente si immergevano nelle acque.

Malfunzionamento delle apparecchiature elettroniche - Durante tutte quelle numerosissime manifestazioni aliene, la cosa più normale che poteva accadere ad un'imbarcazione in navigazione era quella di assistere ad un totale malfunzionamento di tutte le apparecchiature elettroniche di bordo, cioè dei radar e degli strumenti necessari alla navigazione: tutti notarono chiare interferenze elettromagnetiche, originate da una fonte ignota.
view post Posted: 27/8/2009, 14:04 Il caso Caponi - Ufologia nel passato delle Marche

IL CASO CAPONI

I ripetuti incontri fra un piccolo essere umanoide, apparentemente ferito, e un giovane di Pretare d'Arquata, che lo fotografò nel 1993.

"L'ultima volta è successo proprio qui dietro. La prima, poco fuori il paese. Ecco, questa è l'ultima foto che ho scattato..."

Così cominciò, il 23 Ottobre 1993, la nostra prima intervista all'allora ventitreenne Filiberto Caponi (ceramista), protagonista di una sconcertante serie di incontri ravvicinati con un "essere" di sembianze non umane, corredata da una impressionante documentazione fotografica. Teatro dell'inchiesta è stato Pretare d'Arquata, un piccolo paese in provincia di Ascoli Piceno, che si inerpica su una collina, un paio di chilometri dopo aver lasciato la S.S. Salaria.
Le foto che Caponi ci mostrò, gli originali da lui scattati con una macchina Polaroid, erano e restano sconvolgenti. Mostrano, in sequenza, un esserino in diverse posizioni, ora seduto, ora quasi eretto, in condizioni fisiche penose. Sembra di piccole dimensioni, piuttosto robusto, con la pelle che in alcune istantanee appare brunita e spessa e nell'ultima completamente rossa, come insanguinata. Le foto furono pubblicate dal settimanale Visto (n.43, 28 Ottobre 1993) e poi presentate in TV durante il programma "I Fatti vostri" (Venerdì, 5 Novembre 1993) condotto da Giancarlo Magalli. Nel corso della nostra inchiesta e durante gli ultimi tre anni, abbiamo dovuto riconsiderare, tassello per tassello, tutta la vicenda, ricostruire i particolari, incontrando più volte Filiberto Caponi e raccogliere altre testimonianze. Non siamo ancora in grado di tirare delle conclusioni - oggi - ma ci stiamo avvicinando alla possibile realtà di quanto avvenne nei dintorni di Pretare d'Arquata (Marche), sul Monte Vettore, a partire dal Maggio 1993.

UN TESTIMONE SOTTO PRESSIONE
Per inquadrare la nostra storia dobbiamo doverosamente riferirci alla prima inchiesta condotta dagli inquirenti del CUN che, dopo vari sopralluoghi, le interviste al protagonista ed ai suoi familiari e i riscontri di altri testimoni indiretti, riportarono i risultati delle indagini in un rapporto dettagliato che consentì di tirare solo conclusioni preliminari. Contemporaneamente, altri ricercatori avvicinavano Caponi e da lui ottenevano dichiarazioni che, pur sostanzialmente coincidenti con quelle rilasciate al CUN, portavano a diverse interpretazioni, come quella di Massimo Fratini (CETI, Roma) sempre convinto della sincerità del testimone. Se ne desumeva comunque un quadro contrassegnato da alcune contraddizioni ed omissioni, emerse soprattutto quando alle indagini si era imposto un ritmo investigativo più serrato. Come dire che - sotto la pressione degli inquirenti, nel clima piuttosto convulso precedente alla pubblicazione delle foto sul settimanale milanese e a causa della presenza di giornalisti italiani e stranieri - la versione dei fatti riferita da Filiberto Caponi (una ricostruzione nel tempo sostanzialmente sempre coerente) purtroppo corroborava solo in parte le foto stesse. Tant'è che il capo inquirente del CUN, Roberto Pinotti richiedeva ripetutamente di visionare il materiale fotografico nella sua completezza, sia per chiarezza sia per garantire al testimone la necessaria autonomia nella gestione di materiale, in ultima analisi, quanto mai delicato. Prova ne sia che furono successivamente sequestrate dalla magistratura di Ascoli Piceno, con una procedura giudiziaria senza precedenti, quali elemento di prova di un possibile reato (turbativa della quiete pubblica, ecc.) a carico di Caponi.
Le fotografie, nel corso delle indagini del CUN, venivano quindi analizzate visualmente ma non strumentalmente (essendo gli originali ancora sotto sequestro giudiziale) restando pertanto in secondo piano rispetto alla verifica del racconto del testimone diretto. Oggi, nel ricostruire il caso di Pretare d'Arquata, presentiamo i fatti come furono raccontati da Filiberto Caponi ai nostri inquirenti, in una sintesi tratta da oltre trenta pagine di dettagliato rapporto di Gianfranco Lollino. Torniamo quindi alla prima intervista, quella del 23 Ottobre 1993, svoltasi alla presenza dei familiari di Caponi.

LA NOTTE DEL PRIMO INCONTRO
"Pensai di essermi imbattuto in un piccolo gatto che si lamentava, chiuso in una busta di plastica".
Filiberto Caponi iniziò così la descrizione (agli inquirenti del CUN Roberto Pinotti, Gianfranco Lollino e Massimo Angelucci, e Fabio Della Balda del CROVNI di San Marino) del suo primo incontro con il piccolo umanoide, un'entità isolata, da lui in seguito più volte fotografato.
"Era la sera del 9 Maggio 1993. Come sempre, rientravo da un giro in macchina e stavo chiudendo il garage, proprio all'entrata del paese, quando sentii un lamento diverso da quelli tipici degli animali. Scesi in strada pensando anche ad un ubriaco che stesse facendo versacci. Poi, in un angolo di una casa, vidi una 'palletta bianca', dalla cui direzione mi sembrò provenisse lo strano lamento. Sorridendo, pensai di aver trovato un gattino abbandonato, avvolto in una busta di plastica e stavo per toccarlo con le mani, ma mi fermai riflettendo sul fatto che avrebbe potuto graffiarmi. Perciò mi limitai a dargli un calcetto per vedere se fosse uscito da solo. E lì il mio terrore, perché la 'palletta bianca' è saltata su, mostrando di avere testa, braccia e gambe. Ridiscesa a terra, è corsa via, salendo sul muretto che vi ho mostrato prima. Comunque era molto veloce, aveva le gambe come fasciate e appresso si portava qualcosa che ballonzolava, che sembrava una sacca, che aveva sulla schiena, ma non era pelle. La pelle l'ho distinta solo dalla testa e da quelle braccette che sembrava non usare, non le muoveva".
Un'annotazione, rispetto a questo primo incontro, riguarda il fatto che Caponi riportò sul piede destro, quello con cui aveva colpito l'entità, una sorta di inspiegabile annerimento cutaneo, che sparì dopo tre giorni.

UNA GARZA IMBRATTATA DI SANGUE
Caponi pensò che si trattasse di una scimmietta, ma lo spavento era stato grande e pertanto decise di riaprire il garage e rifugiarsi un po' in macchina per riflettere, ascoltando la radio.
"Dissi fra me e me l'ho visto, ma non c'è, sarà stata la stanchezza, forse era un animale…"
Comunque, rientrato a casa, la mamma si accorse subito che qualcosa non andava, il ragazzo era cereo in viso. Venne così fuori la storia e Caponi, con il padre, decise di tornare sul posto per cercare qualche traccia dell'"animale". Sul muretto, dietro cui l'essere era scomparso, il padre rinvenne una "garza medica imbrattta di sangue" che però non portarono a casa perché era disgustosa e invece fu posta sotto una vecchia lavatrice nel cortile, contando di andare ad Ascoli Piceno per farla analizzare. Ma, nella notte, Caponi avvertì ancora lo strano lamento, scese quindi di nuovo in strada, ma non riuscì a vedere nulla.
"Niente, proprio niente, non è possibile - spiega Caponi - e mio padre si è affacciato per vedere e gli ho detto 'l'ho sentito, ma non so dov'è' e lui mi ha detto di salire su in camera sua perché da lì avremmo visto meglio. Siamo stati così un'oretta circa, poi mio padre si è stancato ed è andato di nuovo a letto. Proprio in quel momento la 'cosa' è ripassata... ho chiamato mio padre e così anche lui ha potuto vederlo, solo per un attimo, mentre entrava sotto quell'arco, come una 'scheggia' e mio padre mi ha guardato come per dire 'allora non stai scherzando!'... in ogni caso mi ha detto di andare a letto, perché era tardi (le 3 dei mattino)".

SI È VOLTATO PER GUARDARMI...
La mattina dopo la sorella di Filiberto andò a controllare la garza, ma era sparita.
"Sarà stato un cane che ha sentito l'odore del sangue - dice Filiberto - comunque è stato allora che ho deciso di farmi prestare una macchina fotografica da mio cognato. L'ho messa proprio sul comodino. Per una settimana poi mi sono appostato lì (indica il posto) di notte pensando che forse l'essere sarebbe ripassato e l'avrei fotografato".
Passarono però 15 giorni senza che accadesse nulla e Caponi aveva deciso di scordare tutto, quando una sera...
"Erano circa le due di notte e sento di nuovo 'sto strillo. Mi alzo, prendo la macchinetta fotografica (una Polaroid 660) e apro la porta - racconta il ragazzo - mentre sentivo qualcosa che scalpicciava nel brecciolino. Lo vedo arrivare, abbastanza da lontano, ad andatura non veloce, quasi camminava. Scatto una prima foto <da04f01g.htm>, la Polaroid esce di sotto, la tiro fuori e la butto sullo scalino, pronto a farne un'altra. Alla luce del flash si è arrestato come avesse notato la luce, ma forse è... sordo, perché ho aperto la porta facendo rumore e lui continuava a venire verso di me. Si è fermato e voltato solo quando ho scattato la foto. Ho pensato 'ora faccio una corsa, scatto una foto e poi scappo via, è un'occasione unica' e così ho fatto, mi sono lanciato verso di lui di un paio di metri, l'ho fotografato di nuovo <da04f02g.htm> e sono fuggito gridando 'l'ho fotografato', senza nemmeno guardare dove andavo, tanto che sono finito contro un muro. Mio padre sì è svegliato e mi ha chiesto cosa fosse successo. Le foto si erano sviluppate sotto gli occhi dei miei parenti: nella prima si vedeva solo un'ombretta che sta arrivando, ma la seconda lo mostra benissimo di schiena, fasciato con qualcosa, la testa e le braccette penzoloni. I miei sgranano gli occhi... gli spiego che quando gli ho fitto la seconda foto ha voltato leggermente la testa verso di me, senza girarsi del tutto. A mio padre si sono drizzati i capelli sulla testa. Mia madre ha detto 'Santo Dio, ma che cos'è?' E allora io li ho calmati e gli ho detto 'tanto le foto ce le abbiamo, le mettiamo al sicuro, non le facciamo vedere a nessuno' e abbiamo deciso di metterle in una scatola di legno, per studiarle con calma l'indomani".
Ma il pomeriggio successivo Caponi:
"…Trovai il coperchio della cassetta curvo, annerito sotto, affumicato. Mi chiedo cosa possa essere successo - spiega agli intervistatori del CUN - poi apro la scatoletta e sento un odore di bruciato come quella della plastica incendiata. Le foto sono attaccate fra loro e nella prima la zona dell'immagine dove si trovava l'essere è gonfia e rovinata... stacco la seconda foto e anche questa ha l'immagine gonfiata ed aperta, solo in superficie, non era bucata".
Si tenta, a questo pulito dell'intervista, di dare una spiegazione tecnica alle foto rovinate: Lollino chiede a Caponi se la pellicola fosse stata già da tempo nella macchinetta fotografica e se per caso fosse scaduta. Ma l'ipotesi di un deterioramento dovuto alla scadenza del prodotto non si rivela valida, perché con la stessa pellicola sono state scattate altre foto che non si sono rovinate. Come unica possibile spiegazione rimane una interazione chimica tra le foto e una vecchia batteria scaduta conservata nella scatola di legno insieme alle immagini, come propone lo stesso Caponi.
Il problema è che tutto il materiale, compresa la scatola di legno, Caponi sarebbe stato poi obbligato a consegnarlo ai Carabinieri della stazione di Arquata del Tronto, successivamente alla pubblicazione sul periodico già menzionato. Inoltre c'è da sottolineare che Caponi aveva fatto circolare le foto (riproduzioni in diapositiva) presso giornali romani ed agenzie di stampa.

CONFIDENZE AD UN AMICO
Torniamo al 24 Maggio 1993. La notizia si era ormai diffusa, in quanto Caponi si era confidato con un amico:
"Ho fatto un grosso errore - spiega il ragazzo - quando un giorno sono andato a trovare un amico falegname e gli ho detto tutto, lui mi ha giurato che sarebbe stato zitto, ma una sera aveva bevuto un bicchiere di troppo e nel giro di tre giorni tutto il paese sapeva della storia e addirittura telefonò il Messaggero di Ascoli Piceno, che pochi giorni dopo avrebbe pubblicato le foto bruciate. La storia si diffonde ancora di più, anche se molti non mi credono e girano leggende popolari e in paese circolano persone con macchine fotografiche, cacciatori. Una sera vado al circolo e incontro l'amico che aveva spifferato tutto; nonostante ciò ci faccio pace e ci incamminiamo fuori con altri due amici. Ed ecco che tutti avvertiamo lo 'strillo', che proviene da dietro il cancello di una casa che si vede in una delle foto pubblicate. Decidiamo di andare a vedere ed io inizio ad arrampicarmi, mentre un amico resta un po' indietro, un altro fa per salire anche lui ma si ferma e allora tira dei sassi in direzione del lamento, che cessa immediatamente. Torniamo al bar e viene organizzata una specie di spedizione con gli altri, in tutto 15-20 persone, qualcuno con dei coltelli - gli esaltati ci sono dappertutto - torce e macchine fotografiche. Uno ha un cane da caccia. Andiamo tutti verso il cancello. Sentiamo il lamento e il cane punta e parte, attraversa il cancello e comincia ad abbaiare, quasi stesse lottando cori qualcosa che strillava sempre di più. Poi il cane 'salta via' buttandosi giù da un muretto, cade di schiena, si rialza e scappa di nuovo nascondendosi in un angoletto. Gli altri presenti cominciano a guardarmi senza parlare. Però, quando propongo di accerchiare la fonte del suono per scoprire di che si tratta dicono tutti di no. Comunque da quel momento in paese cominciano a credermi un po' tutti e vengo intervistato da un giornalista di 'Stop', il quale però quando vede le foto bruciate non ritiene opportuno acquistarle".
Si diffonde quindi, con il tempo, la sensazione che qualcosa di strano, effettivamente, stia realmente interessando il piccolo paese. Sino all'8 Agosto, quando Pretare è oggetto di un nuovo fenomeno insolito: molte galline del paese muoiono misteriosamente, alcune subendo amputazioni di arti o della testa, ma senza i segni di morsi né di sangue. Sono state rinvenute tutte ammucchiate. Il fatto rimane inspiegato, perché è difficile che un predatore, come una volpe o una donnola, abbia fatto tanto danno da solo in una notte.

ERA ANCORA "LUI"
In sintesi, sin qui, Caponi aveva avuto due incontri con l'umanoide. Giungiamo alla notte dell'11 Agosto 1993, quando Caponi se ne stava fuori, su una panchina, a guardare le stelle cadenti.
"…erano le 5 del mattino e ad un tratto, davanti alla porta del mio laboratorio, ho visto di nuovo quella palla bianca, che si muoveva; all'inizio ho pensato che fosse il mio gatto, ma poi, osservando bene, mi sono accorto che era 'lui', seduto, che si guardava intorno. Allora sono entrato in casa, ho preso la macchinetta fotografica Polaroid e mi sono affacciato alla Finestra. Lui era ancora lì, per cui sono sceso e gli ho fatto una foto. Alla luce del flash l'essere tira indietro la testa, si alza, inclina la schiena, si incurva e appoggia la nuca sulla schiena e corre via. Allora mi dico, stavolta l'ho fotografato proprio bene, speriamo la foto non si rovini come le altre, decido di non dirlo neppure ai miei genitori e la tengo nel cassetto". La foto che pubblichiamo <da04f03g.htm>, fino ad oggi era inedita. Ricordando che le foto Polaroid, con il flash, non possono essere scattate in rapida successione, questa in particolare (da una cartuccia nuova) mostra l'esserino apparentemente ancora avvolto nel suo "involucro protettivo esterno", e parzialmente coperto da garze o bendaggi biancastri. Filiberto descrive così il rivestimento: "possono essere pantaloni, messi in maniera strana e l'essere ha una cosa come di cuoio sulle spalle, con delle striature messe a rombo".

UNA SECONDA "PELLE" PROTETTIVA
Passano nove giorni, è il 20 Agosto, un ulteriore incontro e Caponi scatta due nuove foto, sempre con la Polaroid, nonostante il settimanale "Visto" abbia scritto che sono state realizzate con una macchina professionale.
"No, sempre Polaroid, ci convivevo quasi, mentre un amico me ne aveva prestata un'altra ma gliel'ho resa senza usarla mai. Apro la finestra e lo vedo seduto al centro del cortile. Scendo e gli faccio una prima foto <da04f04g.htm>. Lui fai il solito movimento, gira lentamente la testa e io scatto per la seconda volta <da04f05g.htm>, spostandomi di lato. A questo punto lui scappa. Non sono riuscito a dirgli niente, avrei voluto. L'essere che era sempre apparso con delle 'garze' intorno alle gambe, qualcosa di simile a cuoio dietro la schiena, questa volta non ha più il suo involucro, appare nudo, con due tubi sul torace che sembrano muoversi leggermente sotto la pelle, come per la pressione di un liquido o di aria, o di un fluido, non so se per effetto della respirazione. I tubicini si muovevano entrambi ritmicamente. E un'altra cosa importante: sono sicuro che era bagnato, il corpo scolava acqua, gocciolava. Ma non pioveva. Dalla testa in giù, l'acqua gli passava accanto all'occhio come del sudore. Voglio sottolineare che quella sera anche mia sorella aveva udito dei rumori, sul terrazzino di casa, dove mio padre ha due bidoni in cui mette l'acqua per annaffiare i fiori. Abbiamo pensato che forse era andato a bagnarsi. I bidoni dovevano essere entrambi pieni, invece uno era a metà. Insomma, forse si era liberato della 'casacca', si è immerso in un bidone, si è lavato ed è saltato dal terrazzino, producendo un piccolo tonfo sentito da mia sorella. Sono sceso di sotto, per vedere se aveva lasciato la sua tuta, ma non c'era nulla. Tranne un piccolo buco, sotto casa, non più largo di 25-30 centimetri, che si apre su una stanza murata. L'ho illuminato con la torcia, ma non ho potuto vedere bene dentro".
Emerge poi un altro particolare forse di grande importanza, quando gli inquirenti chiedono a Caponi maggiori dettagli concernenti l'aspetto fisico della creatura ed il colore della sua pelle. Si ipotizza che la sua epidermide, così come appare nelle due foto che lo ritraggono seduto, sia in realtà una sorta di "tuta" che aderisce perfettamente al corpo e lo avvolge completamente. Ora alla luce di quanto visto nel film "Indipendence Day" - gli alieni vi sono rappresentati come inseriti all'interno di uno scafandro biologico che viene sezionato dal chirurgo nell'Area 51 - ci sembra una coincidenza quanto mai singolare.
La differenza, nelle foto riprese da Caponi - nell'umanoide con e senza questa specie di "protezione" - appare netta dall'ultimo scatto, in cui l'essere è in una posizione semi-eretta e presumibilmente "scarnificato".

L'ULTIMO INCONTRO
È trascorso circa un mese, arriviamo pressappoco al 20 Settembre 1996.
"Mi appostavo ormai tutte le notti - spiega il testimone - non dormivo più e tuttora ne risento. In quel caso, verso le 3 del mattino, lo vedo sotto casa. 'Stavolta, mi dico, prima di fotografarlo chiamo qualcuno. Sveglio mia nonna, che dorme nella stanza a fianco, ma dalla finestra non riesce a vederlo, nonostante fosse lì sotto. Lui era in piedi. Allora scendiamo e mia nonna finalmente lo vede in tutto il suo splendore - aveva paura perché pensava che si trattasse di un'entità maligna - e si mette a strillare, mentre tento di calmarla, io mi avvicino e lo fotografo <da04f06g.htm>".
Poi si ripete una scena già vista: l'essere inclina la schiena, poggia la testa e corre via, rincorso da Caponi. Anche la nonna, Perla Antonia, ha raccontato la sua esperienza, caratterizzata dal timore che l'essere potesse far del male al nipote:
"Filiberto, scappa gli ho detto - perché cominciavo ad aver paura".
"Ma - sottolinea ancora Caponi - ormai lo rincorro fino sotto l'arco, fino in campagna, quella notte pioveva, ero tutto bagnato lì, in mezzo all'erba, poi l'ho perso di vista".
Emergono altri dettagli importanti, sollecitati dalle domande dei nostri inquirenti:
"L'essere faceva rumore nel muoversi, la sua struttura dorsale è piuttosto stretta, ma di lato sembra larga, cioè praticamente il contrario di come siamo fatti noi. Sembra costruito per correre, le braccette non le usa, se le porta appresso e la sua corsa ricorda quello dello struzzo, a balzi. Le sue dimensioni? È molto piccolo, non più di 70 centimetri, sbatte i piedi per terra, sembra che pesi il doppio di quello è realmente. Ha due buchetti per il naso, ma niente orecchi".
Dunque, in sintesi, gli incontri di Filiberto Caponi con la strana creatura sono stati cinque (nel primo, del 9 Maggio non lo ha fotografato). Le foto sono state scattate il 24 Maggio (due foto), l'11 Agosto (una foto, dove è inglobato nell'involucro scuro), il 20 Agosto (due foto, in cui l'essere è a sedere) e il 20 Settembre (l'ultima, che lo ritrae "in piedi", irrorato di una sostanza sierosa o sanguigna, davanti al laboratorio).

RITRATTO DI UN "ALIENO"
Nell'intervista rilasciata agli inquirenti del CUN, Caponi ha descritto minuziosamente e a più riprese l'aspetto fisico dell'essere.
"La testa è sferica con due occhi frontali e allungati ai lati; questi ultimi sono fissi e, visti da vicino, sono simili a quelli di una mosca, a nido d'ape, come un insieme di tanti punti neri, lucidi, quasi di plastica".
Gli occhi erano ovali, spiegò ancora Caponi, e non si chiudevano, il volto "non mostrava alcun movimento, tranne quello della bocca che si apriva e chiudeva in continuazione, la bocca è umida, segno di una certa salivazione e le gengive dure, non ho visto denti, né lingua".
Durante gli incontri c'era stata sempre una discreta illuminazione stradale e si distingueva bene l'ombra proiettata dal corpicino. La testa "si girava in continuazione, ma non sembrava che guardasse soltanto me, come se stesse curiosando o se fosse in allarme".
La bocca "vista di profilo, ha una forma vagamente a becco e ricorda quella di una tartaruga. La pelle è ruvida, raggrinzita e rugosa, mentre quella della testa è completamente liscia, ma macchiata. La testa e il petto sono chiazzati di bianco e di giallo".
Passando agli arti, "le gambe sono snelle, e muscolose, con un polpaccio molto sviluppato. Nelle mani si distinguono tre dita, ma l'essere non le muove, e non muove neanche le braccia, che sono esili e vi si distingue la fibra muscolare che viene contratta nei movimenti, anche se impercettibili, perché appaiono atrofizzate Le mani sono pressoché immobili, vi si notano appena le dita, solo quando imprime un movimento alla spalla".
(Filiberto intanto fa un disegno <da04f07g.htm> dell'essere).
Il particolare che più sconcerta nella descrizione di Caponi è quello dei due piccoli "tubi" che fuoriescono dal torace del presunto alieno:
"I tubi gli escono e rientrano nella pelle - descrive Caponi - però sembrano una cosa in più, che non c'entra niente con la struttura dell'essere, quasi fossero un'aggiunta. I tubi si muovono, anche se poco, mentre la pancia sembra immobile, come se non respirasse".
Filiberto è rimasto colpito soprattutto dalle gambe: "sono la parte più forte - dice agli inquirenti - più potente, considerando il modo in cui corre. Ha due sole dita nei piedi, una leggermente più lunga dell'altra, forse il pollice. Ed infine ci sono da notare tre gobbette sul dorso, lui appoggia la nuca in corrispondenza della prima che è la più grande. Non ha mai emesso alcun suono comprensibile. Il suo verso è composto da due 'colpi secchi e precisi' alternati da un lamento regolare. Sembrava comunque interessato alla luce: nell'ultima foto l'ho preso mentre fissava il lampione, ha una reazione quasi di stupore o di piacere al flash, ho pensato quasi che a volte si mettesse 'in posa'. Un'ultima cosa, ho pensato anche di catturarlo, ma poi ho capito che era un'idea assurda".
L'intervista si conclude con delle considerazioni amare da parte di Caponi: "Quello che mi dà fastidio è che a questi fatti non venga data l'importanza che meritano, visto che se ne è parlato solo su di un giornale scandalistico. Ma è anche vero che nessuno se ne è interessato eccetto loro. Per quanto riguarda i presunti ufologi che mi hanno contattato a ripetizione, mi sono fidato di ben pochi". "Se poi - conclude - qualcuno pensa che lo stia prendendo in giro, me lo dimostri. Ora potete fare le vostre investigazioni e trarre le vostre conclusioni".

IL CASO RESTA APERTO
Come detto in apertura d'articolo, Filiberto Caponi si dimostrò con gli inquirenti CUN disponibile a raccontare la sua verità, ma si mantenne piuttosto "guardingo" probabilmente sia a causa delle pressioni che all'epoca stava ricevendo da ogni parte, sia per la fortissima tensione causata da tutto ciò in seno alla sua famiglia.
Nella sua testimonianza si palesarono delle incongruenze proprio rispetto al numero delle foto in suo possesso ed al loro rilascio in pubblico, a mezzo stampa o media televisivi. Una diffusione da cui sarebbe stato legittimo trarre dei ritorni economici. Purtroppo, pur essendo stato sconsigliato in tal senso, Filiberto non seppe gestire al meglio materiale tanto sconcertane e delicato.
Così, in seguito, a causa dei clamore suscitato dalle sue dichiarazioni in merito all'avvistamento dell"'umanoide di Pretare", Caponi venne formalmente accusato dai Carabinieri e indagato nel contesto di un sorprendente procedimento penale per direttissima per "diffusione di notizie false o esagerate tendenti a turbare l'ordine pubblico" ed il materiale fotografico gli fu confiscato, in quanto iscritto agli atti giudiziari a suo carico.
Nel Maggio del 1994 il GIP ha emesso un decreto di archiviazione sul caso che scagiona completamente l'interessato. Come giornalisti, non ci risulta che mai un procedimento giudiziario sia stato istruito su tali basi: nei confronti cioè di chi abbia contribuito unicamente a diffondere notizie, come in questo caso, certamente non lesive nei riguardi di chicchessia.
Il provvedimento giudiziario è stato preso subito dopo gli interventi di organi dì informazione francesi, tedeschi e giapponesi, con l'effetto di congelare tutta la questione. Noi abbiamo sempre cercato di capire.
E oggi, dopo il proscioglimento, quanto sappiamo ci impone ancora di più di considerare questo caso aperto, pur in assenza di segnalazioni ufologiche concomitanti accertate. Perfino dall'Inghilterra l'ufologo e scrittore Timothy Good - come ci ha confermato di persona nei giorni scorsi - è convinto della validità del caso Caponi.

Fonte: http://www.edicolaweb.net/ds040101.htm
view post Posted: 27/8/2009, 13:07 I microscopici uomini di Cingoli - Ufologia nel passato delle Marche

I microscopici uomini di Cingoli

Tra gli incontri ravvicinati di "terzo tipo" accaduti in Italia, ha assunto un interesse notevole quello capitato a Col Cerasa di Cingoli, nel maceratese, il 25 ottobre del 1954. Le relative indagini vennero svolte, oltre che dalla polizia di Cingoli e di San Severino Marche, anche dalla polizia scientifica di Napoli e da Andrea Quintini, presidente dell'allora Associazione di Ricerche Scientifiche "Bilancia" di Ancona, su i cui resoconti ora ci basiamo.

Nel pomeriggio di quel giorno due ragazzi, Marziano Giampieri e Pacifico Tantucci, stavano pascolando un gregge di pecore in un prato cespuglioso alle falde del Monte Sgaggia, nei pressi della località chiamata Col Cerasa. Verso le ore diciassette, i due si allontanarono dal pascolo per andare a comperare una merenda. Ritornati poco dopo sul prato, udirono i cani abbaiare rabbiosi. Notarono anche che il gregge si era un poco allontanato da dove lo avevano lasciato,come se qualcosa lo avesse disturbato. Poi Giampieri, avvicinandosi casualmente ad un cespuglio vicino al bivacco, notò muoversi tra la siepe qualcosa di strano. Avvicinatosi ulteriormente, il ragazzo vide distintamente tre esseri molto piccoli, goffi e sgraziati, dalle sembianze vagamente umane, con una grossa testa schiacciata sopra un corpiciattolo gracile fasciato da indumenti lucidi e scuri con riflessi metallici. Secondo Giampieri i tre non avrebbero superato i trenta centimetri di altezza. Poco distante da questi c'era una specie di barilotto, che secondo una stima approssimativa fornita dai due, doveva misurare settanta centimetri di altezza e centocinquanta di lunghezza. Alla vista dei ragazzi i tre esseri si precipitarono all'interno del barilotto che, dopo pochi secondi, decollava verticalmente emettendo un lungo sibilo. Giunto a una ventina di metri di quota, l'oggetto misterioso espulse una specie di palla di fuoco che cadde a terra esplodendo fragorosamente. I due ragazzi furono anche investiti da un violento spostamento d'aria mentre l'oggetto spariva a velocità elevatissima verso est.

I pastori fuggirono presi dal panico. Poi andarono a raccontare il fatto ai rispettivi famigliari, che dapprima stupiti, raccontarono successivamente l'episodio ai vicini. Ad avallare il racconto di Giampieri e di Tantucci, ci fu successivamente la dichiarazione di una contadina del posto, Maria Ruggieri, la quale si vide passare l'oggetto sopra la testa probabilmente dopo il decollo. Nei giorni successivi la stampa locale e nazionale si impadronì della storia, dando una versione assai imprecisa e ironica di un fatto che a tutt'oggi è considerato dagli ufologi uno dei più significativi casi di atterraggio-ufo mai accaduti in Italia.

Fonte: http://www.lemarche.it/pagine/modulo_mir07.html
view post Posted: 27/8/2009, 12:53 Primo crop circle nelle Marche - Crop Circles Marchigiani
Nel nostro portale è possibile consultare la scheda relativa al cerchio del grano apparso a Moie (AN) dove sono presenti tutte le informazioni sul caso comprese le foto della formazione: http://www.ufologiamarche.altervista.org/16giugno2009.html
view post Posted: 27/8/2009, 12:50 I globi luminosi di Loreto - Ufologia nel passato delle Marche

I GLOBI LUMINOSI DI LORETO

Un racconto popolare recanatese, la cui origine sembra risalire alla seconda metà del 12°secolo - comunque non posteriore alla prima metà del successivo - riporta come i fratelli Stefano e Simone Antici conducessero tra loro liti per il possesso di una chiesa campestre dedicata al culto di Maria Vergine, situata sul confine dei loro terreni.

Tante e tali liti che la Madonna, stanca delle continue discordie fraterne, pregò gli Angeli di portare il templietto in un'altro luogo per evitare ulteriori e più gravi episodi di violenza. Il trasporto, prosegue il racconto, sarebbe stato eseguito dagli Angeli sottoforma di globi di luce che, nella notte, avrebbero illuminato tutto il territorio destando stupore e reverenza tra la popolazione accorsa a mirare l'evento prodigioso.

La leggenda recanatese dei "conti Antici", della quale esistono versioni diverse ma concordanti nei contenuti essenziali, oltrepassa il dato semplicistico della religiosità popolare. Costituisce, invece, sia la base narrativa della traslazione per "ministerium angelicum" della Santa Casa di Loreto, sia il nucleo primitivo della tradizione sulle apparizioni prodigiose di globi luminosi nel cielo di questi territori del Piceno, entrambe temi predominanti della devozione popolare inseguito sviluppatasi a partire dalla prima metà del 15°secolo. Il fenomeno dei globi luminosi, noto in antichità nei territori marchigiani di Loreto, di Recanati, di Filottrano e di S.Severino, è stato affrontato finora in due maniere differenti. Da un parte, l'argomento è stato abbandonato alla discrezione degli storici locali i quali, chi più e chi meno, hanno narrato gli eventi giustificandoli in ottica religiosa attribuendo loro una consistenza precipuamente soprannaturale da un'altro lato, di recente i racconti sono stati valutati in ottica clypeologica ovvero come manifestazioni anche di origine extraterrestre. A mio avviso, di racconti spesso immaginifici si è trattato, mancando in merito una obbiettività realistica sotto il profilo storico. Di leggende, insomma, ammalgamate al sentimento religioso popolare dal quale hanno tratto origini, alla devozione connessa mirabilmente al culto dellaVergine e degli Angeli assai radicato nella gente antica e moderna di questi territori. I racconti delle apparizioni dei globi di luce o di fuoco sono numerosi, e in certe circostanze, anche ben sviluppati nei dettagli. Tanti e tali da giustificare, ora, un rapporto sintetico di taglio documentale e storico dei più ecclatanti episodi, una disamina che dovrebbe lasciare proprie considerazioni nelle persone di fede, di scienza o di entrambe virtù. Uno dei primi prodigi dei quali si ha notizia, si sarebbe registrato a Loreto alle idi di settembre del 1305. Ne parlò lo storico Torsellini nella sua "lauretana historia"riprendendo una tradizione orale che indicava tale Paolo dalla Selva e la sua numerosa famiglia come testimoni del fatto. Secondo il racconto una colonna di fuoco sarebbe discesa dal cielo in pieno giorno fermandosi sopra la Santa Casa. Il prodigio si sarebbe verificato per tre anni consecutivi, sempre nello stesso giorno e nello stesso mese.Torsellini sostenne che per questo fatto, tramandato localmente con il nome di "miracolo delle fiamme", il pontefice Urbano VI avrebbe concesso indulgense speciali ai pellegrini che si fossero recati alla Santa Casa nella data della ricorrenza del prodigio , con un decreto datato 1389. Presubimilmente intorno al 1400, invece, sarebbe da collocare il prodigio narrato dallo storico Orazio Avicenna in un testo del 1644. In questa occasione sarebbero stati visti da un numero considerevole di persone, molti globi luminescenti volare di notte in prossimità della Santa Casa di Loreto. I "lumi spledentissimi" si sarebbero raccolti insieme poco dopo, formando una figura "come sole lucidissimo per qualche spatio di tempo".

Un 'altro cronista,Giacomo Ricci, narrò un fatto prodigioso che sarebbe accaduto a Loreto nel maggio 1467. In questa circostanza sarebbe stata osservata la danza nel cielo di una dozzina di "stelle " nelle vicinanze della Santa Casa. Queste luminescenze, dopo avere eseguito evoluzioni per circa un 'ora sarebbero scomparse come se si fossero spente. Al fenomeno aereo sarebbe seguita una serie di guarigioni miracolose tra i pellegrini accorsi a Loreto sull'onda del fatto. Nel mese di settembre del 1549, presumibilmente il giorno otto, si sarebbe manifestato di nuovo a Loreto il " miracolo delle fiamme". Lo descrisse ancora una volta il Torsellini, precisando che la colonna di fuoco si sarebbe spostata, dopo aver sostato per ore sopra la Santa Casa, verso Macerata. Qui si sarebbe posata sulla chiesa di Santa Maria delle Vergini per poi scomparire misteriosamente. Sempre Torsellini riporto' che nell'anno 1554 si sarebbero visti di notte innalzarsi dalla Santa Casa "(...)fuochi a guisa di stelle, e poco a poco, ordinatamente avanzarsi verso Filottrano(...)quivi per qualche tempo menar quasi danze in giro sopra una antiqua chiesicciola di Maria Vergine, e fare da ultimo ritorno alla Santa Casa donde s'erano mosse (...)."

Nel 1555, invece, come testimoniò lo storico Raffaele Riera nella sua"Historia Lauretana", globi luminosi e fiamme ardenti sarebbero scese sulla Santa Casa. Il prodigio si sarebbe ripetuto due anni dopo. In quest'ultima occasione le luci avrebbero avvolto una moltitudine di fedeli in preghiera sulla piazza asntistante il santuario.

Il fatto prodigioso di certo piu' noto nella tradizione miracolistica marchigiana in argomento, sarebbe avvenuto nei dintorni di San Severino ad iniziare dal 16 gennaio del 1584. In questo giorno, Simone Scialati e sua moglie Polissena avrebbero osservato per piu' di un'ora dei globi luminosi volteggiare in cielo nelle vicinanze di un'edicola campestre in cui era raffigurata l'immagine della Madonna. Nello stesso momento, Bernardino Santoni e sua figlia Benedetta, avrebbero scorto due raggi di luce che s'innalzavano al cielo dal punto dell'edicola sacra. Nella serata del 25 febbraio dello stesso anno, tre suore del convento cistercense di Santa Caterina, avrebbero osservato accanto alla stessa immagine mariana"(...) una cosa tutta splendente, che movendosi in alto per l'ampliezza de l'aere, sovrastante la Madonna de'Lumi (...)".

I prodigi continuarono a verificarsi nei pressi dell'edicola nei mesi seguenti, in giugno, in ottobre e in novembre. In un manoscritto di padre Raffaele Riera, reso pubblico a Roma nel 1732, e' presente una relazione dettagliata del complesso dei prodigi, considerati dall'autore di nature divina. Globi luminosi sarebbero stati osservati nel cielo di Loreto nel 1629, nel 1677 e nel 1713 a Filottrano, nel 1810 durante il periodo della dominazione napoleonica nelle Marche.

I prodigi si sarebbero svolti con modalità similari. Poi le cronache tacquero fino al recentissimo 1994. In quest'anno più persone avrebbero osservato un globo luminoso, di colore verde-azzurro, compiere strane evoluzioni di notte nel cielo di Loreto. Mentre ancora più recentemente nel 1998, altri testimoni segnalarono di aver notato luci verdastre di notevoli dimensioni solcare il cielo ad alta velocità, sempre in prossimità di Loreto e Recanati. Nella circostanza si parlò apertamente di UFO. Ma questa è tutta un'altra storia.

Fonte: http://www.mysterymir.org/arch.html
view post Posted: 27/8/2009, 11:49 Cosa sono gli USO? - USO (Unidentified Submerged Object)

U.S.O
(Unidentified Submerged Object)


uso

Il termine U.S.O sigla che in inglese significa Unidentified Submerged Object o Unidentified Submarine Object, in italiano O.S.N.I oggetto sottomarino o sommerso, non identificato indica un'altra tipologia di UFO.
Gli U.S.O sono descritti come velivoli composti di materiale metallico a forma discoidale, sigariforme o sferica o semplicemente sono descritti come luci, avvistati in mare aperto nelle vicinanze di imbarcazioni dai piloti di aerei o elicotteri, da bagnanti.
Testimoni affermano di aver visto veicoli sconosciuti uscire (splash-up) o entrare nell'acqua(splashdown) e sparire nel cielo, altri testimoni affermano di aver visto sotto il pelo dell'acqua un U.S.O., altri testimoni invece affermano di aver assistito alla formazione di colonne d'acqua alte fino a 300 metri in presenza di mare calmo.
Le dimensioni degli Uso sono svariate e talvolta sono descritti come oggetti di dimensioni notevoli che effettuano manovre a ziz_zag, o comunque impossibili da realizzare da parte dei mezzi conosciuti, non emettono alcun suono e non provocanoonde nell'acqua al loro passaggio talvolta a velocità elevate.
Gli avvistamenti di Uso sono meno frequenti di quelle di Ufo ma non per questo di minore importanza nel campo dell'ufologia che si occupa anche di questi fenomeni con un altro nome: Usologia.
Il 24 novembre 1972 vi è il primo avvistamento di un oggetto sottomarino non identificato identificato da una flotta norvegese nel fiordo di Sogne che fu denominato U.S.O. termine che è giunto fino ai giorni nostri.
Talvolta gli Uso sono stati avvistati anche in laghi e fiumi.
Nel 1978 In Italia nel mare Adriatico vi furono numerosi avvistamenti di Uso.
Cosa possono essere gli Uso?
Gli Uso potrebbero essere veicoli o prototipi di origine militare oppure potrebbero essere di origine aliena, extraterrestre.
Gli Uso potrebbero essere semplicemente dei Sottomarini scambiati da persone insesperte per qualcosa di anomalo.
Nell'oceano un fenomeno di formazione di bolle d'aria o di gas che risalgono in superficie è un fenomeno abbastanza comune e potrebbe essere la causa di alcuni avvistamenti definiti di Uso

Fonte: chupacabramania.com

Edited by Nepos - 19/5/2012, 13:27
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